MATERIA RINNOVABILE Pensiero di Pasqua
di Marco Celati - domenica 27 marzo 2016 ore 17:50
Una civiltà che sciacqua la merda nel cesso con l'acqua potabile ha poco futuro e poco ne lascia ai propri figli. Potremmo tranquillamente farlo raccogliendo l'acqua piovana. Non sono un ambientalista integralista, né un "picchista", ma sarà pure vero che le risorse di madre Terra non possono essere drenate all'infinito. Quindi dovremmo recuperare e riciclare i materiali che utilizziamo, anziché sprecarli di continuo. Dopo aver incentivato l'energia rinnovabile, sarebbe la volta di introdurre anche il concetto di materia rinnovabile. La chiamano economia circolare: l'affermazione più completa della green economy. Altrimenti una sola Terra rischia di non bastarci, la Terra, sosteneva Ghandi, può soddisfare i nostri bisogni, ma non la nostra avidità. Forse, ma anche i bisogni, se non regolati, rischiano di divenire avidità. Oltretutto risorse e bisogni non sono equamente distribuiti. E i popoli si svegliano e spesso si svegliano male e "pretendono" il nostro stesso benessere e perfino, purtroppo, il nostro stesso modello di vita. Non sono un apocalittico, piuttosto un integrato, per dirla con il compianto Umberto Eco. Sono solo un seguace delle cantilene, dei proverbi e delle "teorie" della mia saggia nonna che diceva "c'era un cavallino che si chiamava Duralla..." per indicare le cose che non durano o che non ci possiamo permettere. Noi e le nostre carte di credito e di debito, ricaricabili oltre il nostro avere, oltre le possibilità e i poveri del mondo che incontriamo per strada e ci chiedono due monete per mangiare, due ore di lavoro per vivere.
Lo pensavo stasera mentre tornavo a casa. Una luna un po' gobba, già alta nel cielo scuro, un po' storta come la vita che va come va. Vanamente l'ho inseguita a piedi su per la salita per fotografarla, scompariva fuggente tra le case in collina, dava al modesto obiettivo un'immagine sfuocata, disturbata dalla luce dei lampioni. Come siamo cambiati, cosa siamo diventati! Anche la vita pensiamo che non sia rinnovabile e invece potremmo cambiarla, così come lei ha cambiato noi. Ritrovare qualcosa di noi che eravamo, qualcosa di come avremmo potuto essere e non siamo più stati. Al di là del caso, del destino e del male, chissà se fosse ancora possibile rintracciare un'ecologia dell'anima e dello spirito, del nostro essere esseri umani che inseguono la vita e l'amore. Sarebbe Pasqua, sarebbe Primavera. Auguri.
Treggiaia, 27 Marzo 2016
Marco Celati