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martedì 21 gennaio 2025

VIGNAIOLI E VINI — il Blog di Nadio Stronchi

Nadio Stronchi

Nadio Stronchi, autore di “Vignaioli e vini della Val di Cornia e Isola d’Elba”, è un appassionato cultore di vini e, più in generale, di mondo agricolo. Bibliofilo e instancabile ricercatore è stato promotore di attività enoiche dentro la storia locale Val di Cornia, Toscana

Le contraddizioni degli eventi non escludono il vino

di Nadio Stronchi - giovedì 12 dicembre 2024 ore 08:00

La storia degli eventi se hanno origine da un normale scorrimento, si evolve, crescono e si rafforzano, ma a volte succede che avvengano deviazioni in positivo o in negativo. Così è successo per il vino Tokaji dell’Ungheria; E’ nato, come altri vini singolari, per merito di uomini volenterosi, non si sa in che periodo preciso, da uve di Furmint portate la, nel Massiccio ad est dell’Ungheria, nella cittadina di Tockaji, non si sa da chi, in una zona vocata per la viticoltura e vinificata con uve appassite dando un vino bianco, ma talvolta di colore ambrato, molto profumato e molto dolce al gusto. 

La qualità del vino Tockaji ben presto, 1743, suscitò l’attenzione dello studioso di eventi umanisti Sylvester Douglas (scozzese) che ne scrisse su di un libretto le vicende e le qualità con i metodi di quel tempo: Dopo di lui altri autori come Jacques Gibelin, 1744, riprese l’argomento e nel 1793 fu stampato in italiano con un trattatello di poche pagine. Il Tockaji Aszu dell’omonima regione (Tockaji Hegyalia, vedi cartina) a ben presto avuto delle varianti come il Tockaji Fuleky (muffato), l’Essenza, il Massalosch, e l’Auspruck. Il luogo dove nasce ed è prodotto ci sono terreni argillosi e di un colore tendente al giallo, considerati composti di oro.

Senz’altro fecero l’economia di quel luogo una “vena d’oro” Il trattarello ne cita le qualità descrivendo le caratteristiche così, Colore: giallo chiaro, “argentino”( non sappiamo cosa volesse significare) Gusto: non deve essere aspro, ma piacevole e dolce. La qualità: forte gagliardo e robusto; La cultura organolettica era ancora ai primi passi culturali generici. Poi, vi erano altri vini come il Rosso Buda, il Sexard Forte, e il Groswardein forte e corposo. Dopo decenni, ecco che nascono le contraddizioni degli eventi: attraverso le Istituzioni Europee e ogni nazione tende a tutelare la propria storia e i propri prodotti. In questo caso il vino. 

L’anarchia enoica è perdurata fino agli anni ’60 del ‘900. Il vino Tocai (italianato) coltivato e prodotto nel nord-est dell’Italia è messo in discussione dalle autorità ungheresi presso la Commissione Europea, sostenendo che il nome del vino Tockaji è originario della zona ungherese. La vite che dal vino Tockaji, cioè il Furmint, non sappiamo quale origine abbia, ma il vino è ungherese, e la Commissione Europea ha dato ragione agli ungheresi, e in Italia, nel nord-est (Veneto e Friuli) e nel 2007, hanno dovuto cambiare il nome del vino perché troppo simile, chiamandolo Friulano e non più Tocai. I vitigni sono diversi (quello Italiano è uno dei cloni Tocai), e anche i vini sono diversi per caratteristiche: quello ungherese è all’origine un passito, e col tempo prodotto anche con una variante di un vino secco. Quello Italiano è un vino DOC, secco, prodotto con il vitigno Tocai originario del nord-est italiano.

Sotto, la carta topografica, del 1865, che rappresenta la zona del Tockaji, trovata in un ristorante ungherese, con accanto ad’una bottiglia di Tockaji Aszu, vino passito. Le caratteristiche organolettiche, oggi, del Tockaji ungherese sono. Colore: da giallo a giallo carico, all’invecchiare è talvolta ambrato, Olfatto: di frutti appassiti con notevole intensità dolciastra. Armonico. Gusto: Armonico, si ripete il fruttato dolciastro molto complesso, con lunga persistenza.

Sotto l’ex vino Tocai, ora vino Friulano, dell’azienda Piero Pittaro, dopo la sua morte, lasciata ai dipendenti. Esame organolettico. Colore: Giallo paglierino. Olfatto: armonico, fine, fruttato ( di mandorla) e floreale. Gusto: armonico, si ripete il fruttato, leggera vena fresca, scorrevole.

Nadio Stronchi

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