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Attualità martedì 02 febbraio 2021 ore 19:04

Pubblico Condotto, ora si innalza la polemica

Il Condotto a via Elisa negli anni 70 e oggi
Il Condotto a via Elisa negli anni 70 (a sinistra) e oggi

Risposta a alzo zero da parte dei concessionari idroelettrici dopo la dura presa di posizione del sindaco. E attaccano: "E' il Comune che sporca"



LUCCA — Più che le acque, sul Pubblico Condotto si innalza il livello delle polemiche con una replica ad alzo zero che i concessionari idroelettrici delle centrali ubicate sul corso d'acqua oppongono alle dichiarazioni del sindaco di Lucca Alessandro Tambellini. Ieri il primo cittadino aveva annunciato "ordinanze e azioni legali" per tutelare il buon corso dell'acqua nel Condotto, affermando che "l'innalzamento continuato, al limite delle sponde, per alimentare alcune centraline per la produzione di energia elettrica è diventato un problema su tutto il percorso". Oggi nello scambio di accuse entrano a parte anche immagini, riprese il 28 gennaio scorso, in cui, affermano i concessionari: "Gli operai incaricati dall'ente di pulire le zanelle stradali hanno ben pensato di riversare tutto il materiale all’interno del canale".

Dai concessionari idroelettrici arriva, proprio attraverso uno studio legale, la replica condensata nel motto "La politica ed il dimenticatoio". I concessionari rammentano come il progetto di riattivare gli antichi mulini con tecnologie moderne per produrre energia verde abbia avuto inizio "circa 10 anni fa tra una sinergia tra enti pubblici e privati il cui obiettivo era quello di dare nuovo lustro ad un’opera monumentale dimenticata qual è il Condotto Pubblico".

"Avrebbe dovuto essere solo il primo intervento di riqualificazione del canale", ricordano. "Ciò di cui forse il sindaco non è a conoscenza - incalzano - è che per l’ottenimento delle concessioni idroelettriche venne richiesto ai titolari dei mulini di farsi immediato carico dei lavori di una colossale operazione di manutenzione straordinaria al canale costata oltre 650mila euro oltre iva, effettuata prima ancora di poter riaccendere le turbine".

Il tratto alla Madonna dello Stellario negli anni 50

Il tratto alla Madonna dello Stellario negli anni 50

Lo scopo del progetto originario, unanimamente accettato dagli enti era quello di ridare al canale la propria linfa vitale, ovvero donargli quella stessa portata d’acqua di cui godeva sin dal ‘500. E come emerge dalle foto d’epoca il risultato non ha deluso le aspettative, i livelli e le portate sono addirittura inferiori al passato.

Ed eccoci al cedimento recente in via dei Fossi: "Non possiamo che condividere quanto affermato dall’ingegnere del comune di Lucca secondo cui l’intervento previsto è quello di fare un cordolo su micropali per cercare di scaricare il muro del Condotto Pubblico che non è in grado di sopportare la spinta del traffico stradale”.

Il tratto alla sortita di San Colombano, col vecchio lavatoio, a inizio Novecento

Il tratto alla sortita di San Colombano, col vecchio lavatoio, a inizio Novecento

"I cedimenti delle sponde a causa del traffico infatti erano ahimè già ben tristemente noti da prima del ripristino del canale con la differenza che, quando la competenza del canale gravava esclusivamente sulla Provincia di Lucca, la manutenzione era costante", bacchettano i concessionari.

Il gruppo ricorda al sindaco che il Comune di Lucca "che tuona e minaccia azioni legali" che non solo ha autorizzato nella conferenza dei servizi del 9 maggio 2014 il Progetto per il recupero del canale Condotto Pubblico per lo sfruttamento idroelettrico ma ha, perfino, partecipato quale protagonista, al progetto stesso attraverso la propria partecipata Lucca Holding Servizi "che avrebbe dovuto riattivare il Molino della Cittadella assieme al gruppo dei privati che hanno diligentemente provveduto ai lavori di manutenzione straordinaria del canale". Peccato che: "Una volta ottenuta e pagata la concessione per la riattivazione del Molino della Cittadella non ha mai neppure iniziato l’intervento".

Il Condotto a via Elisa negli anni 70 e oggi

Il Condotto a via Elisa negli anni 70 (a sinistra) e oggi

"E se le accuse strillate a gran voce, riguarderebbero la responsabilità di terzi soggetti, in realtà non si può che ricordare che il primo a dover intervenire dovrebbe essere proprio il Comune. Se le acque infatti lambiscono il baluardo di San Colombano - affermano i concessionari - ciò dipende esclusivamente dalla mancata pulizia della griglia posta in prossimità di via della Rosa".

"Quando infatti la griglia è occlusa, il livello dell’acqua aumenta sino a raggiungere i due sfioratori che convogliano l’acqua fuori dalle mura attraverso due canali diversivi finendo così per lambire il baluardo di San Colombano. Purtroppo però il sindaco, evidentemente poco supportato dai suoi collaboratori, non è stato informato che il Comune di Lucca ha una storica concessione, tutt’ora in vigore, che lo obbliga a mantenere pulita la griglia".

Il tratto alla Madonna dello Stellario oggi

Il tratto alla Madonna dello Stellario oggi

Le dimenticanze secondo i concessionari non sono finite: "Dopo che la Provincia si era adoperata per riportare il flusso alla sua portata originaria, l’amministrazione comunale si era lamentata delle difficoltà degli operatori di Sistema Ambiente che non erano in grado di pulire la griglia manualmente. Ecco che i concessionari delle centraline idroelettriche, chiamati dal Comune stesso, per facilitare gli operatori nello svolgere operazioni di pulizia hanno dapprima incaricato una ditta privata in aiuto e successivamente donato all’ente una griglia meccanizzata costata diverse decine di migliaia di euro. Non potendo pensare che non esista la volontà di utilizzarla adeguatamente, non possiamo che ritenere che si tratti ancora una volta di una dimenticanza".

Il tratto alla sortita di San Colombano oggi

Il tratto alla sortita di San Colombano oggi

Di male in peggio: "E non solo il Comune di Lucca non pulisce ma, si badi bene, è avvezzo pure alla sporcizia. Ed invero, gli operai incaricati dall'ente di pulire le zanelle stradali hanno ben pensato di riversare tutto il materiale all’interno del canale come documentato in un video del 28 gennaio. Ma continuando a fare in questo modo non ci possiamo dimenticare che la griglia continuerà a sporcarsi e l’acqua continuerà a lambire il paramento delle Mura urbane".

C'è il capitolo indicazioni per l'uso: "Per limitare la portata nel centro storico - indicano i concessionari idroelettrici - basterebbe aprire le due paratoie poste in prossimità di porta San Jacopo, anche queste ristrutturate a costo integrale dei concessionari delle centraline idroelettriche".

I concessionari si sono fatti carico di redigere un progetto per l’adeguamento idraulico dei canali degli spalti ed una protezione del paramento del baluardo di San Colombano in modo da scongiurare il contatto delle acque comunque fuoriuscite: "Il progetto è ancora in attesa di valutazione". Non demordono, però, i concessionari e si dichiarano "ancora disponibili ad una fattiva collaborazione, ma se poi il problema di Tambellini fosse solo di posizionamento in vista delle prossime elezioni (non sorprende la pronta uscita pubblica di sostegno politico da parte del navigatissimo Francesco Colucci),gli  suggeriamo di documentarsi meglio prima delle sue tuonanti esternazioni". 


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