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Attualità giovedì 01 aprile 2021 ore 14:37

"La nuova Manifattura sarà scoperta e conferma"

Serena Mammini
Serena Mammini

Nel dibattito sul futuro del complesso prende la parola l'assessore all'urbanistica Mammini che richiama alla visione unitaria del progetto



LUCCA — "La nuova Manifattura di Lucca? Sarà una scoperta e una conferma": è la visione di prospettiva espressa dall'assessore all'urbanistica del Comune di Lucca Serena Mammini che prende la parola nel dibattito sul futuro del complesso richiamando da un lato alla necessità di una visione unitaria nell'approccio al progetto, dall'altro alla capacità di aprire all'integrazione funzionale degli spazi da considerare come un organismo, capaci di entrare con le loro attività in risonanza dialettica l'uno con l'altro ma anche con la città che in questa maniera ritroverà un pezzo della propria storia declinato al futuro.

"La Manifattura, per Lucca, è una. E unitaria è la visione che ne orienta il recupero, perché nessuno spazio potrà esprimere al meglio le proprie potenzialità se quello vicino rimarrà vuoto o cadente. Il comparto nord e il comparto sud non sono due isolati distinti o in contrapposizione. Vanno letti insieme per essere capiti", esordisce Mammini. La riflessione dunque si apre: "Il primo sorge sulla struttura del più antico convento di San Domenico mentre il secondo esprime un’architettura più recente, ma comune è stata la loro storia in quel Novecento che ancora riecheggia, persino negli odori".

"La fabbrica dei tabacchi è stata, per la città, il segno concreto di un presente che andava veloce verso nuove possibilità di emancipazione ed eccellenza. Un luogo che ha saputo includere gli esuli istriani nelle forme della dignità del lavoro, che è riuscito a esprimere politiche di welfare aziendale moderne e solide. Forse è proprio perché ha il volto delle nostre nonne che il futuro di quel maestoso complesso di edifici è, per la Lucca di oggi, una questione di identità. Riconoscerne il valore è comprendere che quegli spazi hanno ancora molto da raccontare e offrire. E' questo il servizio più onesto che l’amministrazione comunale può rendere anche alla memoria di quella che è stata definita una città nella città”.

"In questi anni - ripercorre l'assessore - abbiamo avuto a cuore la Manifattura. Abbiamo visto una gru girare per trasformare l’importante comparto a completa destinazione pubblica in un luogo aperto, attraversabile, quotidiano. Abbiamo provato dolore di fronte allo stop forzato dei lavori per il fallimento di due ditte". Ma: "I lavori prima possibile ripartiranno e Lucca avrà nuovi spazi di servizi al cittadino e altri che consacreranno la sensibilità per l‘arte del fumetto; ci sarà una casa della città fisica, un urban center accessibile e trasparente, perché conoscere la politica del proprio Comune divenga passione da coltivare, tutti, da vicino. La Soprintendenza potrà avere ambienti utili e un centro di documentazione. Gli studenti di Campus potranno formarsi nel cuore di una città che propone se stessa come icona di turismo lento, sostenibile, attento. E poi bookshop, caffè, piazza coperta, relazioni. Da piazzale Verdi, da via Vittorio Emanuele, da via del Tabacchi: tanti punti di accesso, nuovi, sconosciuti ai più".

Sarà lo stupore di spazi noti, secondo la visione di Mammini: "Un nuovo quartiere del centro storico protetto dalle Mura da sempre, eppure inedito. Sarà una scoperta e una conferma al tempo stesso, perché anche il lavoro tornerà ad animare corridoi e uffici, ancora una volta con esperienze di eccellenza che fanno di Lucca una città sempre più connessa col resto del mondo. Nuove piazze e nuove proposte di fruizione dello spazio pubblico accompagneranno anche nuova residenza, primo e imprescindibile presidio per ogni quartiere. Un’idea sana, ambiziosa e realizzabile, perché anche nella ricerca di equilibrio tra queste due polarità sta la forza e la tenuta della politica". 

Mammini ricorda i soggetti coinvolti via via nell'operazione di recupero tra Lucca Crea e il Ministero dei beni culturali, Fondazione Campus e la Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, che a sua volta ha incassato la manifestazione di interesse di Tagetik entro un disegno che trascende le etichette e "la divisione didascalica del nord e sud, del pubblico e del privato". Con un obiettivo chiaro: "Restituire vigore a un progetto che, con rispetto, cambierà i connotati di una parte considerevole di centro storico. E' solo credendo in questa possibilità, mantenendo i nervi saldi mentre si scaldano dibattiti pre-elettorali, che avremo dato il massimo per questa città che ha nelle sue Mura l’emblema della propria tendenza a conservare rigenerando. Così come la cortina difensiva si è trasformata in parco urbano, allo stesso modo la Manifattura da fabbrica diventerà quartiere di servizi, cultura, lavoro".

Dunque l'esortazione: "E quindi avanti, con responsabile determinazione, ché la strada può sembrare lunga e scoraggiare. Ma è questo il tempo delle scelte che lasceranno tracce, testimonianze del nostro modo di vivere la città", conclude Mammini.


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