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Attualità lunedì 04 ottobre 2021 ore 12:00

Il Covid alla lente del lavoro nello studio Imt

Massimo Riccaboni
Il professor Massimo Riccaboni

Che impatto hanno le implicazioni socio-economiche della pandemia rispetto alla campagna vaccinale e viceversa? Per la prima volta indaga la scienza



LUCCA — Che impatto hanno le implicazioni socio-economiche della pandemia rispetto alla campagna vaccinale contro il Covid-19? Per la prima volta indagano gli scienziati, con uno studio della Scuola Imt Alti Studi Lucca pubblicato sulla rivistaScientific Reports, in cui un team di ricercatori costituito da Angelo Facchini, Valentina Pieroni e Massimo Riccaboni ha preso in considerazione la popolazione under 60, sana e attiva, per la quale il piano nazionale non ha fissato criteri di priorità sull’accesso al vaccino. 

Confrontando i dati relativi alla mortalità in eccesso registrata nel 2020 durante il primo lockdown con quelli riguardanti il ricorso alla cassa integrazione e la mobilità delle persone, i ricercatori sono arrivati alla conclusione che fra i soggetti non a rischio la priorità vaccinale sarebbe dovuta andare ai lavoratori essenziali e a quelli non idonei al lavoro a distanza.

E adesso che dal 15 Ottobre per oltre 22 milioni di lavoratori scatterà l’obbligo di certificazione verde, il quesito affrontato dai ricercatori è stato: cosa sarebbe potuto accadere se, dopo gli anziani e i soggetti fragili, fosse stato stabilito un criterio di priorità di accesso alla campagna vaccinale in base, per esempio, al rischio di perdere il posto di lavoro?

Ecco dunque il primo scenario elaborato in questa prospettiva nello studio dal titolo Covid-19 e rischio di disoccupazione: lezioni per la campagna vaccinale. Qui si evidenzia che, mentre le restrizioni alla mobilità hanno dato i loro frutti sul piano sanitario, sul piano economico le stesse misure hanno esposto di più i lavoratori al rischio di marginalizzazione e perdita del lavoro. 

Infatti i ricercatori hanno osservato che durante il primo lockdown a una riduzione del 10% degli spostamenti all’interno di una stessa provincia ha fatto eco una riduzione media della mortalità in eccesso del 5%, mentre nello stesso periodo il ricorso alla cassa integrazione aumentava mediamente del 50%.

“L’efficacia delle politiche emergenziali di riduzione della mobilità e dei lockdown è tuttora ampiamente dibattuta – spiega il professor Massimo Riccaboni, ordinario di Economia alla Scuola Imt –. Il nostro studio mostra in modo chiaro che tali politiche hanno sortito gli effetti desiderati nel ridurre la mortalità in eccesso, seppure con elevati costi sul piano socio-economico. Per questo occorre limitare il rischio di ulteriori lockdown in futuro e porre attenzione sulle politiche che possono favorire una più rapida e inclusiva ripresa”.


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