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Attualità mercoledì 30 giugno 2021 ore 09:03

Ricercatori toscani agli scavi di Pompei

La nuova campagna partirà a giorni. Un team dell'università di Pisa e della scuola Imt di Lucca al lavoro nel complesso dei riti magici



PISA — A Pompei, nell'ambito del progetto Praedia avviato nel 2026, sta per partire una nuova campagna di scavi che vedrà impegnati anche ricercatori dell'università di Pisa e della scuola Imt di Lucca.

"Portata a termine la ricerca sui Praedia di Giulia Felice, grazie alle campagne di prospezioni e scavi negli anni 2016-2020 - annuncia una nota dell'università di Pisa - il lavoro si concentrerà ora sul  complesso dei riti magici, che si apre su via di Nocera e occupa la parte centrale dell’Insula 1 della Regio II".

Il Praedia Project (acronimo di Pompeian Residential Architecture: Environmental, Digital, and Interdisciplinary Archive), è frutto di un programma di collaborazione tra il Parco archeologico di Pompei, il dipartimento di Civiltà e forme del sapere dell'università di Pisa, la Scuola Imt alti studi Lucca (attraverso il centro Lynx) e l'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, con il coordinamento di Maria Luisa Catoni (Scuola Imt Alti Studi Lucca) e Massimo Osanna (già direttore generale del Parco archeologico di Pompei). Nel triennio 2018-2020 Praedia ha inoltre coinvolto i membri dello Smart Lab della Scuola Normale Superiore.

La campagna di scavo 2021 è diretta da Luana Toniolo (Parco Archeologico di Pompei) e coordinata da Anna Anguissola (dipartimento di civiltà e forme del sapere dell’università di Pisa) e da Riccardo Olivito (Scuola Imt). 

Le sue finalità, spiega una nota dell'ateneo pisano "Ricostruire l’interessantissima storia edilizia del complesso dei riti magici, una singolare struttura che - si ipotizza - sorgeva su un’area originariamente occupata da tre case a schiera costruite fra il III e il II secolo a.C., successivamente accorpate a formare un’abitazione più grande, ristrutturata e riorganizzata a più riprese nei secoli".

Un lavoro complesso che sarà portato avanti da una squadra mista università di Pisa-Scuola Imt, di cui faranno parte Chiara Tarantino e Emanuele Taccola del dipartimento di civiltà e forme del sapere dell'ateneo pisano, insieme a 7 studenti: Chiara Balestrino, Jessica Bartelloni, Manuela Cascetta, Dominika Walentyna Kaszubska, Lisa Lazzaroni, Daniele Renna, Giulia Sportelli, Angelica Tortorella e il dottorando Antonio Monticolo.

Con loro alcuni dottorandi e della Scuola Imt: Nicole Crescenzi, Rodolfo Gagliardi e Silvio La Paglia. A luglio Lo scavo si concentrerà sulle aree a giardino aperte del Complesso dei Riti Magici.

"La struttura del Complesso dei Riti Magici, messa in luce tra il 1953 e il 1958 - spiega l'ateneo pisano- deve il suo nome ad alcuni oggetti rinvenuti al suo interno, in particolare due mani in bronzo decorate con figure animali e vegetali, due crateri con la medesima simbologia e due riproduzioni di serpenti in ferro. Inizialmente si pensò che queste suppellettili appartenessero a una sibilla che qui svolgeva i propri riti. Studi recenti hanno invece ipotizzato che l’edificio, dal 62 d.C. fino al momento della sua distruzione causata dall’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C., fosse destinato alle celebrazioni del culto di origine tracia del dio Sabazio, venerato anche dal proprietario di una domus vicina, che possedeva un busto in bronzo del dio. In effetti, questo vasto complesso, composto da tre ampie aree aperte sulle quali si aprono piccole stanze secondo una planimetria peculiare, può essere difficilmente identificato come semplice domus".


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