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Attualità venerdì 14 aprile 2017 ore 17:22

L'erba del vicino è anche la mia

Partito il cantiere per il cohousing finanziato dalla Regione a Castelvecchio. Un progetto di edilizia sovvenzionata che favorisce la coesione sociale



CAPANNORI — Aperto il cantiere per la costruzione di un insediamento abitativo di housing sociale con caratteristiche di cohousing. 

Nasce in via del Molino a Castelvecchio di Compito ed è il primo esempio in provincia di Lucca di questo tipo di complesso residenziale realizzato da soggetti pubblici. In occasione dell'avvio dei lavori gli assessori alle politiche sociali Ilaria Carmassi e ai lavori pubblici Gabriele Bove, insieme alla consigliera comunale del Pd Rossana Giusfredi si sono recati sul posto per compiere un sopralluogo.

L'opera, che prevede la realizzazione di sei unità abitative di housing sociale e cohousing in un’area di proprietà comunale inserita in un contesto residenziale in mezzo al verde, secondo un progetto redatto in collaborazione con Erp, è finanziata al 100 per cento dalla Regione Toscana con un investimento di un milione e 133 mila euro.

I bambini potranno giocare insieme in spazi comuni accuditi da una persona, mentre i genitori sono al lavoro o stanno sbrigando commissioni per gli altri che abitano negli alloggi. Sarà anche possibile condividere la cucina comune per momenti conviviali e utilizzare la lavanderia di comunità. Il nuovo insediamento abitativo, che è una rilettura in chiave moderna della tipologia della corte.

Le abitazioni saranno assegnate attraverso un bando pubblico secondo requisiti sociali e di reddito e con una particolare attenzione a giovani famiglie con bambini.

“Si tratta di un progetto molto innovativo – hanno spiegato gli assessori Carmassi e Bove – che ha l'obiettivo di legare l’edilizia sovvenzionata e agevolata con aspetti finalizzati a favorire la coesione sociale. Da una parte contribuirà infatti a contenere il disagio abitativo e, dall'altra, promuoverà una diversa cultura dell'abitare sperimentando sul territorio un nuovo modo di vivere insieme, improntato alla condivisione di alcune funzioni e di alcuni spazi da parte delle varie famiglie favorendo le relazioni umane ed anche lo scambio di servizi, secondo principi di solidarietà e di mutuo aiuto. Questo modello di housing sociale è inoltre sostenibile da un punto di vista ambientale, perché punta all’efficienza energetica grazie ai materiali e alle tecniche di costruzione utilizzati”.

La struttura: l’edificio sarà articolato in tre corpi principali collegati e, per ridurre l’uso del suolo, si svilupperà su due piani più un seminterrato. Al piano terra, in una zona centrale, ci saranno gli spazi del cohousing dove si troveranno la lavanderia, la stanza per gli ospiti, cucina e dispensa, un salone polivalente e un bagno. Ai lati saranno collocati due appartamenti da 75 metri quadrati ciascuno; quello ad est potrà accogliere un diversamente abile. Al primo piano ci saranno due appartamenti gemelli dei sottostanti ai due lati, mentre nella parte centrale ce ne saranno due di taglio più piccolo (65 metri quadrati). Ogni abitazione sarà dotata di un ripostiglio interno, due balconi, una cantina ed un garage coperto.

L’esterno: lo spazio esterno si articolerà su diversi livelli. A sud si troverà una corte da vivere all'aperto durante la stagione estiva direttamente collegata con gli spazi comuni interni che ospiterà un’area con i giochi per bambini, una zona per il barbecue e un giardino. A nord è prevista la realizzazione degli orti utilizzabili anche a fini educativi e didattici, uno spazio per il barbecue, un’area per serre invernali, un ricovero per gli attrezzi e una zona dove effettuare il compostaggio domestico.

I materiali: l’edificio prevede una struttura di fondazione e della porzione seminterrata realizzata in cemento armato mentre le altre parti in elevazione, i solai piani e la copertura saranno realizzati in legno.

Gli impianti energetici: sul tetto dell’edificio saranno installati impianti per la produzione di energia elettrica e termica da fonti rinnovabili, in modo da renderlo quasi autosufficiente da un punto di vista energetico.


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