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Cronaca mercoledì 22 febbraio 2017 ore 18:10

Trentamila euro per sposarsi per finta

Arrestate quattro persone, tre donne e un uomo. Organizzavano matrimoni di comodo tra kosovari e sinti. L'obiettivo era il permesso di soggiorno



LUCCA — Lo scenario del matrimonio di comodo era questo: le ragazze, tutte di origini sinti, arrivavano in comune, si sposavano senza proferire parola con il kosovaro di turno, dopodiché tornavano alla loro vita e, eventualmente, ai loro compagni.

In totale i matrimoni combinati sarebbero stati una decina, tra Lucca e Capannori. Il primo si è celebrato nel luglio 2015 nel capoluogo.

Gli immigrati dal Kosovo erano disposti a pagare anche 25-30mila euro per celebrare questi matrimoni. L'obiettivo era quello di ottenere, appunto, i permessi di soggiorno.

Una volta che erano regolari potevano raggiungere tranquillamente la svizzera dove c'è una numerosa comunità kosovari.

L'operazione chiamata Promessi sposi è stata condatta dalla squadra mobile di Lucca. Ci sono stati quattro arresto con l'accusa di associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina.

Da quanto si apprende le finte mogli sarebbero tutte di origine sinti, di giovane età e reclutate tra Lucca e Prato. Alle donne sarebbe andato un compenso tra quattro e seimila euro. Per le finte spose è scattata una denuncia per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina in concorso.

L'indagine è coordinata dal sostituto procuratore di Lucca Antonio Mariotti ed è iniziata da una segnalazione di un uomo della Criminalpol al lavoro in Kosovo.

Si apprende che Lulzim Gashi, 37 anni kosovaro e Olha Derevoriz, 24 anni ucraina, entrambi residenti a Treviso, avrebbero cercato in Kosovo uomini disposti a pagare per rifarsi una vita. La strada più veloce è quella del matrimonio di comodo. Gashi e Derevoriz sono stati arrestati.

A reclutare le spose avrebbero pensato due donne, Jennifer Monini, 27 anni e Meghi Reinar 33 anni, residenti tra le province di Lucca e Prato. Anche loro sono state arrestate.


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