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Attualità mercoledì 04 maggio 2016 ore 15:34

"Sul rene asportato no a conclusioni affrettate"

Foto d'archivio

I sindacati dei medici della Toscana sono intervenuti sulla questione dell'organo sano estratto per errore: "Può capitare per varie cause"



LUCCA — "Gli errori possono avvenire anche a causa della mancanza di appropriate condizioni organizzative e degli standard di sicurezza. Oggi questo può accadere in diverse realtà sanitarie. L'invito è ad attendere l'approfondimento dei fatti prima di trarre conclusioni". Con queste parole le associazioni sindacali Anaao Assomed, Cimo, Aaroi Emac, Fesmed, Fassid, Aupi, FVM, Anpo Ascoti Fials, Sinafo, Cisl Medici, Cgil Medici e Uil Medici sono intervenute sul tragico errore avvenute all'ospedale San Luca.

I sindacati hanno espresso piena solidarietà al paziente vittima dell'errore ma al contempo hanno dato il loro sostegno ai medici coinvolti: "Un evento sanitario avverso che sembra legato ad un drammatico concatenarsi di condizioni sfavorevoli che incideranno sulla salute di un paziente che si era affidato alle cure del sistema sanitario regionale. L'intersindacale medica veterinaria e sanitaria della Toscana desidera esprimere vicinanza alla persona che teme per la sua salute. Nello stesso tempo, non può fare a meno di indirizzare il proprio pensiero e la propria solidarietà ai colleghi coinvolti. Colleghi che ogni giorno entrano in ospedale per assolvere ad una sola missione, curare i propri pazienti. Quando avvengono episodi del genere il senso di impotenza e di prostrazione che colpisce il professionista non trova limiti. In momenti come questi nessuno dovrebbe sentirsi autorizzato ad esprimere giudizi chiedere o invocare provvedimenti". 

"Invitiamo con forza le istituzioni - hanno aggiunto i sindacati - le direzioni aziendali e il mondo dell'informazione ad attenersi ad un codice di comportamento appropriato e ad usare, su questa come su altre vicende recentemente assurte agli onori della cronaca, toni improntati ad una maggiore prudenza e pacatezza. Un sistema flagellato dai tagli, che obbliga i professionisti a produrre prestazioni a tempo (minutate) come nelle catene di montaggio del secolo scorso, incapace di definire gli standard organizzativi minimi necessaria garantire la sicurezza in un settore così sensibile, può solo decidere di fare un'analisi a tutto campo e, pragmaticamente, di rivedere scelte e modelli organizzativi". 

"La cultura dell'analisi, a 360 gradi, dell'evento avverso fa fatica ad affermarsi in Italia, la ricerca dell'errore e del colpevole da consegnare all’opinione pubblica e distogliere l'attenzione da eventuali carenze organizzative e strutturali segna ancora una distanza molto ampia da altri paesi occidentali che, in casi simili, cercano di analizzare il contesto che ha portato all'evento, dagli errori di programmazione e vigilanza al concatenamento dei singoli fatti in modo che la loro modifica possa ridurne il rischio che si possano verificare nuovamente danni per i pazienti in futuro. Autorità terze, preposte ad approfondire, capire, individuare responsabilità e proporre correttivi e provvedimenti fanno parte della nostra struttura sociale e agiranno sulla base dei fatti e non di reazioni emotive dettate dal titolo del giornale. Non ci troviamo di fronte a criminali ma a onesti professionisti che oggi meritano le garanzie e il rispetto che una società civile deve garantire a tutti quei cittadini, che vengono spesso definiti servitori dello stato, sopratutto quando agiscono in prima linea a difesa dell'interesse collettivo".


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