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Attualità giovedì 17 novembre 2016 ore 13:00

Il manifatturiero si arresta

E’ quanto emerge dall’indagine condotta dal Centro studi di Confindustria Toscana Nord per il trimestre luglio-settembre 2016



LUCCA — Un dato che non sorprende, sostanzialmente in linea con l’andamento del manifatturiero a livello nazionale: il -0,3 per cento della variazione della produzione delle industrie di Lucca, Pistoia e Prato è molto vicino al +0,2% dell’Italia.

L’indagine è realizzata con metodologie rigorose analoghe a quelle Istat: interviste personalizzate via internet e telefoniche a un campione statistico di 500 imprese manifatturiere con 10 o più addetti.

Per quanto riguarda l'industria manifatturiera lucchese nel corso del 2016 ha visto prima affievolire e poi interrompere la lenta crescita che durava ormai da due anni. In un contesto di rallentamento economico globale, anche la componente estera ha ridotto il proprio apporto positivo. 

La produzione industriale, nel confronto con l’anno precedente, è passata da un leggero aumento nel primo trimestre (+1,2%) a un sostanziale pareggio (+0,1%) nel secondo fino ad una flessione nel terzo (-1,1%). La componente estera degli ordinativi era in linea con l’anno precedente nel 1° trimestre, ma ha registrato un contributo negativo nel 3° (-0,4%).

Gli ordini dall’Italia sono peggiorati maggiormente: da una lieve ripresa che faceva ben sperare nel 1° trimestre (+0,6%) sono passati ad una battuta d’arresto nel 3° trimestre (-1,7%). L’andamento produttivo settoriale risulta abbastanza eterogeneo, con più settori che mostrano primi segnali di difficoltà e alcuni che riescono a mantenere il proprio cammino di crescita lenta. Tra questi ultimi: la produzione di macchinari, in cui prevale la meccanica per la carta (+4,2%), il cartario cartotecnico (+2,3%) e il chimico plastico. Nonostante i dati non positivi, le aspettative per il trimestre successivo espresse dagli imprenditori lucchesi indicano una lieve ripresa dell’attività produttiva. 

“Per la prima volta dopo due anni - ha sottolineato Cristina Galeotti vicepresidente di Confindustria Toscana Nord -, la crescita della nostra provincia si è interrotta. Il freno al recupero della produzione industriale ai livelli pre-crisi è dovuto a diversi fattori comuni al resto del Paese, come una domanda interna poco vivace, scarsa competitività dei fattori produttivi, … Ma occorre sottolineare che l’eterogeneità del nostro sistema produttivo, premiante nei periodo di crisi, finisce spesso per essere penalizzante in quelli di ripresa”. 


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