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Cronaca venerdì 12 marzo 2021 ore 19:10

Indagine scuote il Comune, due arresti

Un dipendente comunale e otto fra imprenditori e professionisti coinvolti in un'indagine per corruzione. Perquisizioni tra Rosignano e la Lucchesia



LIVORNO — La squadra mobile della Questura e la polizia municipale di Livorno hanno eseguito stamani alcune perquisizioni e dieci ordinanze cautelari emesse dalla Procura di Livorno, nei confronti di alcuni imprenditori e di un dipendente del Comune di Livorno. L'indagine, denominata "Teodolite", è per reati contro la Pubblica Amministrazione.

Agli arresti domiciliari (con braccialetto elettronico), con le accuse di corruzione ed abuso d’ufficio, è finito un dipendente comunale. Analoga sorte è toccata a un operatore immobiliare considerato suo "socio in affari", gravemente indiziato di plurimi episodi corruttivi. I due, secondo le contestazioni mosse dalla Procura di Livorno e condivise dal Gip del Tribunale, per anni avrebbero gestito, traendone consistenti profitti illeciti, un sistema di malaffare presso l’Ufficio del Patrimonio del Comune di Livorno creando una fitta trama di rapporti illeciti con imprenditori ed altri operatori del settore immobiliare.

Nei confronti di altre otto persone coinvolte in questa trama il Gip del Tribunale di Livorno ha emesso misure interdittive dall’esercizio di attività professionali.

L'indagine, hanno spiegato dalla Questura, è stata avviata circa due anni fa. Sotto la lente degli inquirenti sia varie speculazioni immobiliari sia le attività del dipendente comunale, condotte privatamente sfruttando il suo ruolo pubblico, "anche durante l’orario di servizio - hanno specificato dalla Questura -, utilizzando gli uffici comunali ove si intratteneva e interloquiva al telefono con “clienti” e intermediari".

Il Gip, condividendo le considerazioni del pubblico ministero della Procura di Livorno, ha ritenuto attuale il pericolo di reiterazione dei reati da parte del dipendente comunale arrestato, il quale – nonostante sia stato assegnato ad altro incarico dopo le perquisizioni effettuate in fase di indagini nei suoi confronti – era in servizio fino a ieri. Inoltre, il Gip ha rilevato il concreto pericolo di inquinamento delle prove, visto che l’arrestato avrebbe cercato di costruire false testimonianze a suo favore.

Ovviamente, assieme agli arresti domiciliari, è stata disposta anche la sospensione dall’esercizio del pubblico ufficio di dipendente comunale. All’imprenditore arrestato, invece, è stato imposto il divieto di esercitare qualunque attività professionale e di impresa nel settore immobiliare, per la durata di 12 mesi. A tutti gli altri indagati, infine, è stata applicata la misura interdittiva del divieto temporaneo dell’esercizio di attività imprenditoriali nel settore immobiliare, mentre all’architetto è stato applicato il divieto di esercitare la professione per la durata di 12 mesi.

Negli uffici degli indagati – a Livorno, Rosignano Marittimo ed in provincia di Lucca – sono state effettuate delle perquisizioni, delegate dalla Procura della Repubblica di Livorno, che hanno consentito di rinvenire ulteriore materiale ora al vaglio degli inquirenti. Nei prossimi giorni si svolgeranno gli interrogatori di garanzia.


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