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Attualità lunedì 03 giugno 2024 ore 10:30

Intelligenza artificiale per prevedere le piene dei fiumi

fiume in piena
Fiume in piena, qui il Serchio

Toscana prima in Italia nella sperimentazione su tre fiumi e sul lago di Massaciuccoli. Previsioni fino a 6 ore prima anche in caso di bombe d'acqua



TOSCANA — L'intelligenza artificiale per prevedere le piene dei corsi d'acqua fino a 6 ore prima: è la sperimentazione avviata in Toscana, prima regione d'Italia, in sinergia fra Consorzio di bonifica 1 Toscana Nord e dipartimento di scienze della terra dell'università di Pisa. Applicando tecniche innovative basate sul machine learning è infatti possibile mitigare il rischio idraulico migliorando i tempi di previsione delle piene. 

Il sistema è testato su tre corsi d'acqua (Freddana, Versilia e Carrione) e sul lago di Massaciuccoli.

L'intelligenza artificiale può aiutare a prevedere le portate dei corsi d'acqua anche a carattere torrentizio, i più difficili da gestire per la rapidità con cui sopraggiungono le piene, e ad annunciarlo è l'Anbi, l'Associazione nazionale dei Consorzi di gestione e tutela del territorio e delle acque irrigue.

La Toscana è fra le regioni italiane più esposte a rischio idraulico, così la sperimentazione parte da qui: "Grazie all'intelligenza artificiale - spiega il presidente Anbi Francesco Vincenzi - si possono elaborare in tempo reale i big data delle grandi banche informative territoriali, arrivando a prevedere i momenti di piena fino a 6 ore prima. Si tratta di un grande passo avanti nella difesa del suolo, perché efficace anche su alvei minori, caratterizzati da repentini cambi di portata e che risentono in maniera maggiore dell'estremizzazione degli eventi atmosferici".

Sistema efficace anche con le 'bombe d'acqua'

"Grazie all'utilizzo dell'intelligenza artificiale possiamo calcolare i probabili scenari di flusso sulla base dei dati di pioggia, rilevati dall'intero sistema di pluviometri di un ampio bacino e non solamente da quelli situati nei pressi dell'alveo di un corso d'acqua", spiega Ismaele Ridolfi, presidente del Consorzio di bonifica 1 Toscana Nord.

"E' risaputo che le nuove modalità di pioggia, più violente e concentrate nel tempo e nello spazio, sono foriere di improvvise piene con conseguenze spesso disastrose. L'intelligenza artificiale può aiutare ad allertare il territorio, attivando le necessarie misure precauzionali", sottolinea Massimo Gargano, direttore generale di Anbi.

Il metodo è efficace anche in presenza delle cosiddette bombe d'acqua: "Il sistema di intelligenza artificiale funziona anche nei casi di eventi intensi ed improvvisi, che sono i più difficili da prevedere, ma che sono sempre più frequenti a causa del riscaldamento globale", illustra Monica Bini, responsabile scientifica del Dipartimento universitario di Scienze della Terra di Pisa.

Aggiunge Marco Luppichini, docente universitario, che ha analizzato il sistema: "Abbiamo verificato che le rilevazioni fisiche locali possono indurre una stima non corretta del trend. Questo viene ampiamente superato, applicando modelli di machine learning, che analizzano un'amplia platea di dati".

La frontiera? "La gestione dei big data". La sperimentazione nel nord della Toscana è un inizio: per il fuguro la collaborazione punta a coinvolgere anche il Consorzio di bonifica 4 Basso Valdarno.


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