Il San Luca sotto la lente dei sindaci

LUCCA — Si è svolta all’ospedale San Luca di Lucca, la conferenza dei sindaci della zona Piana di Lucca dell’Azienda USL Toscana nord ovest per fare il punto sulle condizioni attuali dell’ospedale San Luca e sulle prospettive dell’organizzazione del servizio sanitario ospedaliero di area vasta.

Hanno partecipato anche la direttrice generale dell’Azienda USL Toscana nord ovest Maria Teresa De Lauretis, il direttore sanitario aziendale Mauro Maccari e il direttore della programmazione d'area vasta Edoardo Majno.

Al termine dell'incontro è stato concordato un percorso di confronto e condivisione, in maniera che i sindaci e le parti sociali possano partecipare alla discussione e alla elaborazione del documento di programmazione di area vasta che dovrà essere presentato entro la fine del 2016.

La direttrice De Lauretis ha ribadito che l'ospedale San Luca è uno dei tre ospedali di livello più alto, in quanto provinciali, della rete aziendale e che per questo ha al suo interno delle specialità che altri non hanno e che verranno mantenute e valorizzate. Per questo Lucca ha un suo importante ruolo da giocare nell'ambito della programmazione di area vasta.

“I posti letto attualmente utilizzati al San Luca sono in linea con quelli del Campo di Marte: complessivamente sono 427, di cui 301 ordinari, 54 di Day Hospital e Day Surgery e 72 letti tecnici.

Nel complesso, tra posti letti ospedalieri e territoriali (cure intermedie), Lucca dispone di un numero più alto rispetto alla media dell’Azienda USL Toscana nord ovest e superiore a molte realtà regionali”.

Sul Pronto Soccorso c'è un percorso concordato con la prefettura e con le organizzazioni sindacati, che proseguirà per studiare le migliori soluzioni. 

Per quanto riguarda il funzionamento e le prospettive del San Luca, si tratta di un nodo fondamentale della rete che mantiene il suo ruolo di primo livello e di ospedale provinciale.

Secondo il direttore della programmazione di area vasta Majno “la programmazione è la grande novità della riforma della sanità.

“Sui nuovi ospedali – ha detto Majno– si punta molto. A Lucca sta succedendo quello che era accaduto prima a Prato e Pistoia: adesso prevalgono nel comune sentire la preoccupazione e l'ansia del cambiamento, ma in futuro – ne sono convinto – i cittadini capiranno l'importanza di questa struttura, anche perché nessuna realtà in Italia può contare su una rete di quattro nuovi ospedali come quelli di Prato, Pistoia, Lucca e Apuane”.

E' quindi intervenuto il vice presidente dell’Ordine dei Medici Cosma Volpe, il quale ha detto che “il San Luca funziona, abbastanza” ma che “ci sono alcune piccole cose da mettere a posto”. Ha quindi evidenziato alcune problematiche legate alla comunicazione nei confronti dei medici e con i pazienti, al rapporto con il territorio, alle competenze del personale infermieristico, all'organizzazione per intensità di cura. 

“Nella nuova Azienda USL Toscana nord ovest – ha aggiunto il direttore del dipartimento Emergenza Urgenza, Area Critica e Blocco operatorio Ferdinando Cellai - ci sono molte risorse lucchesi e questo non è un caso. Vuol dire che qui a Lucca ci sono dei percorsi, come il modello per intensità di cura e tutto il percorso chirurgico, che funzionano e che verranno estesi ed esportati anche nelle altre realtà della grande Azienda”.

il sindaco di Capannori Luca Menesini ha sottolineato la necessità di andare a delineare il ruolo e le peculiarità del San Luca nell'area vasta, valorizzandone le eccellenze e, sopratutto, capire la situazione nel dettaglio, partendo dai dati.

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