Cronaca

Dalle ville rapinate alle vetrine dei gioiellieri

Scoperto un accordo fra criminali e orefici di Pontedera, Cecina e Lucca. I monili erano frutto di rapine in villa. Oro sequestrato, sei indagati

E' stata denominata Golden Daytona l'indagine della Procura di Pisa condotta dai carabinieri di Pontedera che ha portato alla luce il connubio tra esponenti della criminalità organizzata e alcuni professionisti toscani del settore orafo. I proventi dei furti in abitazione e delle rapine in villa finivano in laboratori toscani i cui titolari a loro volta cedevano i monili a commercianti che provvedevano a rivenderli attraverso il circuito legale.

Nel corso dell'attività investigativa i militari hanno sequestrato oltre 6 chili di oro, compresi alcuni lingotti, e scoperto che sono riconducibili alla banda 78 tra furti e rapine commessi in Toscana, in gran parte nelle province di Pisa, Firenze, Lucca e Livorno. Ma gli inquirenti stimano che siano stati commessi fino a 500 colpi, anche al di fuori della regione, tra l’autunno del 2015 e la primavera del 2016.

I carabinieri sono riusciti anche a individuare almeno la metà dei legittimi proprietari di monili e preziosi.

Sei le persone indagate: per quattro orafi la procura ha richiesto gli arresti domiciliari, per due pluripregiudicati di origine slava il carcere.

Le tappe salienti dell’indagine, condotta avvalendosi anche di intercettazioni, possono essere riassunte nei sequestri operati dai carabinieri: il 6 novembre e il 22 dicembre 2015, rispettivamente a Cecina e Piombino, a carico di un gioielliere, per oltre un chilo e mezzo di oro e 16mila euro in denaro contante;  il 21 aprile 2016 a Pontedera, Cecina e Lucca, a carico dei due orafi e due gioiellieri, per oltre quattro chili e mezzo di oro, orologi di pregio (tra cui 3 Rolex, uno provento di furto in provincia di Torino), munizioni illecitamente detenute nonché una porzione di immobile adibito a laboratorio orafo clandestino.