Sono circa 6.000 gli studenti che in Toscana, ogni anno, decidono di cambiare scuola spostandosi in un altro istituto superiore. Il dato è venuto fuori dall'ultimo rapporto dell'Iref (Istituto di ricerche educative e formative) su richiesta di Acli Toscana ed è relativo all'anno scolastico 2021/22.
Entrando ancor di più nel dettaglio emerge che il 32,8% degli studenti che cambiano - circa 2.000 su un totale di 167.000 iscritti - decide di farlo già al primo anno poi i numeri tendono a diminuire: 28% al secondo e 21,6% al terzo. Il totale riporta 16 spostamenti all'anno e pone la Toscana al terzo posto in Italia per cambi di scuola, dopo la Liguria e la Romagna ma anche oltre la media nazionale di 13,8.
“Le cause di questo fenomeno - commentano Giacomo Martelli ed Elena Pampana rispettivamente presidente e vicepresidente Acli Toscana - possono avere origini differenti: dagli scarsi risultati conseguiti alle difficoltà nei rapporti personali con insegnanti e compagni, passando per la mancata corrispondenza con le aspettative iniziali”.
Il trend richiede attenzione perché, al netto del fatto che esista una componente fisiologica che porta al cambiamento di scuola, la fase di adattamento ad un contesto nuovo può rallentare la formazione degli studenti. “Le contromisure - conclude la riflessione Martelli - passano come sempre dalla prevenzione. Nell’ultimo quinquennio la Regione Toscana ha stanziato una cifra dedicata all’orientamento che è raddoppiata rispetto agli anni precedenti. Lavorare in questa direzione, aiutando i giovani a conoscersi meglio e a fare scelte adeguate, è la strada che dobbiamo continuare a percorrere per gestire il fenomeno”.