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Non solo siccità, insetto alieno insidia i raccolti

E' la cimice asiatica, e divora frutta e verdura generando un'autentica emergenza contro cui gli agricoltori preparano la lotta biologica

Foto d'archivio

Non bastava la siccità. Ad insidiare i raccolti frutta e verdura in Toscana ci si mette anche l'insetto alieno, contro cui gli agricoltori sono pronti a ingaggiare la lotta biologica. L'infestante in questione è la cimice asiatica. Per arginare la sua diffusione epidemica saranno sguinzagliate schiere di vespa samurai, insetto antagonista.

Ormai, spiega Coldiretti Toscana, "manca solo il via libera formale del Ministero delle politiche agricole e del Ministero della salute per poter avviare la prima campagna di lotta naturale". L'associazione degli agricoltori fa il punto dopo la comunicazione del parere favorevole del Sistema nazionale protezione dell’ambiente al lancio del Trissolcus Japonicus per 3 annualità. 

In Toscana le aree interessate da un livello di presenza di cimice asiatica che si configura come una vera e propria emergenza sono la provincia di Arezzo e la provincia di Lucca. Fondamentale, per l’avvio della campagna, l’attività messa in campo dal Servizio Fitosanitario Regionale che segnala, al di là delle situazioni emergenziali sopra descritte, catture anche a Firenze, Prato, Pistoia e Massa Carrara.

L’inizio della diffusione di centinaia di esemplari della minuscola vespa antagonista della cimice è previsto nel mese di Luglio, con un primo lancio seguito a distanza di 20 giorni da un successivo con l’obiettivo di fermare l’invasione della cimice asiatica che attacca i frutteti provocando danni ai raccolti.

“La cimice marmorata asiatica arriva dalla Cina ed è particolarmente pericolosa per l’agricoltura - sottolinea Coldiretti Toscana - perché prolifica con il deposito delle uova almeno due volte all`anno con 300-400 esemplari alla volta che con le punture rovinano i frutti rendendoli inutilizzabili e compromettendo seriamente parte del raccolto. Una vera emergenza per il nostro sistema produttivo perché capace di colpire centinaia di specie coltivate e spontanee”.