Cronaca

Scarcerato l'imam, non era una truffa

Non è stato convalidato l'arresto del marocchino Rafique Mohamed, accusato di aver percepito indebitamente assegni di disoccupazione per 30mila euro

L'uomo, 47 anni, era stato fermato tre giorni fa dalla Digos con l'accusa di truffa aillo Stato e falsità ideologica: in pratica avrebbe incassato gli assegni pur avendo lasciato da tempo il territorio nazionale mentre per accedere agli ammortizzatori sociali è necessaria la residenza in Italia.

Durante l'interrogatorio davanti al gip del Tribunale di Pistoia, Rafique Mohamed ha sostenuto di aver agito in buona fede e di non essere stato a conoscenza della norma che vieta di usufruire degli ammortizzatori sociali se non si abita più in Italia. Il marocchino ha precisato che, quando ha perso il lavoro presso un lanificio di Prato, sua moglie e i suoi figli sono stati costretti a tornare in Marocco mentre lui è rimasto in Italia per cercare una nuova occupazione.

L'imam ha fatto presente anche che, a suo tempo, fece domanda per la mobilità con l'assistenza di un sindacato di Prato e si è sempre presentato ai colloqui che gli sono stati richiesti.

Di fronte alle sue affermazioni, il gip ha ritenuto che il marocchino non abbia compiuto alcuna truffa o raggiro e ha derubricato il reato a lui contestato inizialmente in un altro che non prevede l'arresto: indebita percezione di erogazione ai danni dello Stato.