Cronaca

"Non volevo uccidere Vania"

La reazione di Pasquale Russo, arrestato con l'accusa di omicidio volontario per la morte dell'infermiera data alle fiamme

L'aggressore di Vania ora si trova in carcere con l'accusa di omicidio volontario. 

Da quanto emerge dagli ambienti investigativi sarebbe stato lui stesso, dopo essere stato portato in questura, ad ammettere di aver gettato benzina addosso all'operatrice sanitaria che successivamente è morta in ospedale dove era stata ricoverata con ustioni sul 90 per cento del corpo. 

Russo avrebbe anche aggiunto di non aver mai avuto intenzione di uccidere la donna. Riguardo alla bruciatura sull'avambraccio ha anche detto di essersela procurata mentre svolgeva dei lavori in casa.  

Elementi importanti ai fini dell'indagine potrebbero ora arrivare dai cellulari della donna sui quali la polizia farà un'attenta analisi. L'ipotesi degli investigatori è che Russo possa averle rubato il telefono per trovare un pretesto per darle l'appuntamento fatale nel luogo dell'aggressione, l'area degli ex magazzini del vecchio ospedale Campo di Marte. Alcune amiche dicono anche che la donna avesse paura ma che mai aveva denunciato per stalking l'uomo. 

Autorizzata dal pm Piero Capizzotto l'autopsia sul corpo della donna.