Il giudice per le udienze preliminari Pizzuti ha condannato Donatini a 13 anni e quattro mesi di reclusione.
La vittima si chiamava Francesco Sodini e aveva 53 anni. Donatini gli sparò davanti alla sua abitazione di San Filippo, dopo aver aspettato, nascosto dietro a un cespuglio, che la vittima uscisse di casa (vedi articoli collegati). Poi lo lasciò morire riverso a terra, in un lago di sangue, e andò a costituirsi.
Ai carabinieri l'operaio raccontò di aver sparato perchè si riteneva vittima di una macchinazione orchestrata sul suo luogo di lavoro proprio da Sodini.