Cronaca

Suicidio sulle Mura, il ragazzo temeva il carcere

Nicola Barsotti, 26 anni, di San Vito, si è ucciso a coltellate di fronte al baluardo San Colombano. Rischiava la galera per violenza sessuale

Nicola Barsotti era stato condannato  in primo grado per stalking nei confronti dell'ex fidanzata che avrebbe tenuto segregata in una casetta accanto alla sua abitazione costringendola anche a disertare il funerale della nonna. 

Era adesso in attesa del processo - udienza preliminare fissata per il 28 ottobre davanti al gup - con l'accusa di violenza sessuale e sequestro di persona nei confronti di una ragazza di 17 anni residente a Follonica e conosciuta in spaggia nel 2013. 

Secondo quanto riferisce la questura, sarebbe stata proprio la paura di essere condannato e arrestato il motivo alla base del gesto estremo compiuto dal giovane. Si era sempre professato innocente. 

Nei primi concitati momenti inoltre, si era anche pensato che la morte del giovane fosse collegata al fatto che un altro uomo si è presentato con ferite da taglio al pronto soccorso dell'ospedale di Lucca mezz'ora dopo il fatto di San Colombano. Sempre durante la conferenza stampa, la polizia ha invece spiegato che l'uomo, di origini nordafricane, era stato ferito durante una lite con un connazionale nella zona di Porta San Pietro. Una donna si è accorta che due stavano litigando e che uno di loro aveva rotto una bottiglia con la quale ha poi ferito l'uomo alla gola. A quel punto la donna ha chiamato i soccorsi dando l'allarme.Gli investigatori sono riusciti a risalire all'identità dell'aggressore che al momento non è stato ancora rintracciato.