Cultura

Oltre settecento persone alla Manifattura tabacchi

L'apertura straordinaria della cittadella nella città che vive a contatto con i lucchesi da quasi 200 anni, si è rivelata un successo senza precedenti

Tutto esaurito in due giorni e un flusso incessante di cittadini che vogliono visitare la fabbrica per l'ultima volta, prima che parta l'opera di ristrutturazione. Lunedì 23, infatti, i lavori di demolizione di alcune zone interne alla vecchia industria entreranno nel vivo e quella che è stata la Manifattura fino ad oggi cambierà definitivamente.

A rivivere sono i chiostri, le storie raccontate intorno alla grande magnolia che sorge proprio nel centro della Manifattura, uno squarcio di verde in mezzo all'odore di tabacco. E ancora la fruga, la zona dove i dipendenti, prima di tornare a casa, venivano controllati per accertarsi che nessuno avesse portato via sigari e sigarette. Una pratica lontana, che, però, in tempo di guerra diventava l'unico modo per sopravvivere alla fame, con la rivendita del tabacco al mercato nero. Poi la sala mensa, con le celle frigorifero ancora visibili, il reparto essiccazione, i laboratori dove le sigaraie impastavano il tabacco, il reparto dedicato alla profumazione delle sigarette e le zone silenti, dove ci si ritrovava nella pausa per fumare in serenità. Personaggi, vicende, aneddoti che prendono vita nelle parole degli accompagnatori d'eccezione: sono loro a riempire di volti e storie i corridoi e gli stanzoni decadenti dell'ex Manifattura.

Spazi finalmente percorribili che svelano gli ambienti dove hanno lavorato generazioni di lucchesi e dove si sono consumate lotte per l'emancipazione del lavoro femminile e tante battaglie sui diritti dei lavoratori.