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"Per sosta e traffico a Porta Elisa ascoltateci"

E' la richiesta degli artigiani lucchesi di Confartigianato Imprese che contestano più complessivamente l'assetto della viabilità dell'area

"Per sosta e traffico a Porta Elisa, ascoltateci": è in buona sostanza questo ciò che chiedono al Comune di Lucca gli artigiani di Confartigianato Imprese per bocca del direttore Roberto Favilla. L'organizzazione attacca: "Ci sconcertano molto e le scelte di questa amministrazione che dice di consultare le categorie economiche, ma poi, sistematicamente, ne ignora i suggerimenti. Riguardo alle modifiche al piano della sosta, che a breve entreranno in vigore, sembra che tutti i problemi siano legati alle scelte per piazza Santa Maria".

Secondo Confartigianato non è così: "Sono invece importanti anche i cambiamenti che verranno fatti nella zona di Porta Elisa, zona che nel corso degli anni ha visto calare l’afflusso di persone, basti pensare ai ragazzi dell’Istituto Giorgi, ormai chiuso da due anni, della Scuola in via San Nicolao, dello spostamento del mercato degli ambulanti da via dei Bacchettoni alle Tagliate".

Porta Elisa area da sempre trascurata, è il parere degli artigiani: "Se non fosse stato per il recupero del Complesso di San Francesco da parte della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, veramente i pochi artigiani e commercianti rimasti avrebbero potuto chiudere i battenti".

"L’accesso a senso unico alla zona est della città, una volta superata la fase di sperimentazione che è solo propedeutica a far digerire, a piccole dosi, la messa a senso unico di via Elisa - afferma Favilla - sarà l’ennesima batosta per questi imprenditori già a terra per ciò che ha provocato il Covid-19".

La descrizione della viabilità coi nuovi provvedimenti ripercorsa da Favilla ha del giropesca, tanto che Confartigianato chiede al Comune di soprassedere e ripensarci e comunque, caso mai, di sentire anche le categorie: "Sindaco e assessori - è l'appello con cui Favilla conclude il suo articolato intervento - prima di adottare un simile provvedimento in questa zona, ripensateci, a volte ritornare sulle scelte fatte non è un segno di debolezza, ma di intelligenza. E, se proprio lo volete fare, aspettate che questo periodo di buio per le imprese sia passato senza scoraggiare quei pochi rari avventurosi lucchesi, per ora si parla solo di loro, che si recano nei bar, ristoranti, panifici, cartolerie, negozi di parrucchieri, ancora rimasti aperti".

"Noi lo chiediamo non solo nell’interesse delle aziende, ma anche nel vostro - ammonisce il direttore di Confartigianato - perché quante più aziende chiudono meno saranno le risorse per i già magri bilanci comunali".