Attualità

Sementi rare patrimonio da difendere

Gli agricoltori lucchesi esprimono preoccupazione per i semi autoctoni tradizionali oggetto di tentativi esteri di acquisirne il controllo

La presentazione del Bilancio di Sostenibilità 2020

"La Cina vuole garantirsi anche la proprietà ed il controllo sulle sementi italiane, molti legati alle tradizioni locali, che con grande fatica, impegno e lavoro gli agricoltori custodi stanno salvando dall’estinzione": a manifestare tutta la sua preoccupazione è Coldiretti Lucca all’indomani della presentazione del Bilancio di Sostenibilità 2020 del Gruppo BF Spa, partecipato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, che si è tenuta presso l’Auditorium Vincenzo da Massa Carrara del Complesso di San Micheletto a Lucca a cui hanno partecipato il presidente di Coldiretti, Andrea Elmi, la delegata di Donne Impresa, Elena Giannini, il direttore regionale di Coldiretti, Angelo Corsetti e il direttore della federazione di Lucca Massa Carrara, Alessandro Corsini.

“Semi e piante rare rappresentano l’identità e la storia agricola ed alimentare del nostro paese ma sono minacciati dal tentativo da parte di capitali stranieri di acquisirne le aziende e depositarie del patrimonio genetico nazionale di biodiversità fatto di sementi conservate da generazioni di agricoltori. – anticipa Andrea Elmi, Presidente Coldiretti Lucca - A rischio c’è la sovranità alimentare in un momento storico in cui gli effetti dell’emergenza Covid su commercio internazionale e consumi hanno fatto emergere l’importanza vitale del cibo e degli approvvigionamenti alimentari”.

Con l’acquisizione cinese, e più in generale di capitali stranieri, si rischia infatti il monopolio mondiale sui semi di ortaggi ed erbe aromatiche in una situazione in cui già 2 semi su 3 (66%) sono in mano a quattro multinazionali straniere, secondo l’analisi Coldiretti su dati centro studi Divulga. 

“I produttori agricoli sono stretti in una tenaglia da pochi grandi gruppi multinazionali che – sottolinea ancora Elmi – dettano le regole di mercato nella vendita dei mezzi tecnici necessari alla coltivazione e all’allevamento nelle aziende agricole, a partire dalle sementi, ma anche nell’acquisto e nella commercializzazione dei prodotti agricoli e alimentare. La notizia della costituzione di 14 nuove varietà da parte di Bonifiche Ferraresi è significativa dei costanti investimenti in questo campo. La tutela delle varietà antiche unita a nuove varietà Made in Italy deve essere un obiettivo nazionale”.