Attualità

Una pietra d'inciampo per Ilario Simoni

Era l'Agosto 1944 quando Simoni fu catturato e deportato in un campo di concentramento polacco. Per lui la cerimonia nel Giorno della Memoria

L'apposizione della pietra d'inciampo

Una pietra d'inciampo per Ilario Simoni, deportato in un campo di concentramento polacco nel 1944, davanti alla sua abitazione in San Concordio, in una traversa privata di via Guidiccioni: l'hanno apposta ieri in occasione del Giorno della Memoria, con una cerimonia ufficiale, il sindaco Alessandro Tambellini e l'assessora alla continuità della memoria storica Ilaria Vietina assieme alle altre autorità cittadine.

Era l'Agosto 1944 quando Simoni fu catturato in un rastrellamento e spedito in un campo di concentramento in Polonia. Qui trascorse 9 mesi fra violenze e privazioni, impiegato nella costruzione di un impianto chimico. 

“La Seconda guerra mondiale con i suoi orrori sembra lontana - dichiara il sindaco Tambellini - ma purtroppo quegli eventi, i campi di concentramento, la deliberata oppressione e eliminazione dei più deboli, l'odio razziale possono tornare. Basta guardare alle guerre che affliggono ancora molte parti del mondo, basta ricordare quello che è successo nella ex Jugoslavia per trovare gli stessi elementi che caratterizzarono le grandi tragedie del Novecento. Per questo le pietre d'inciampo ci aiutano a non dimenticare e a vigilare”.

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