Attualità

Nuovo volto per la capanna di 2mila anni fa

Quasi terminato il restauro del reperto archeologico emerso nel 2006 durante la costruzione del casello autostradale del Frizzone

I resti della capanna del II secolo a. C.

Ci siamo quasi. Stanno per tornare a nuova luce le strutture che compongono l'edificio ipogèo in legno di quercia del II secolo a.C. 

I resti sono quelli di una capanna di forma rettangolare con i lati di 4 e 5 metri la cui parte interrata è rimasta praticamente intatta. Su un lato è ben visibile una gradinata e dentro, al momento del ritrovamento, conservava ancora resti di granaglie. Forse si trattava di un granaio, dunque, inserito nel villaggio che con tutta probabilità fu costruita da liguri che si erano integrati con la colonia latina di Lucca.

La presentazione del restauro si è svolta al museo Athena che ospiterà il reperto una volta terminate le operazioni di risistemazione. Presenti l'assessore alla cultura, Silvia Amadei, Giulio Ciampoltrini della Sovrintendenza dei beni archeologici della Toscana, Alessandro Giannoni direttore del museo Athena, Maido Castiglioni vicepresidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, Mauro Lazzaroni presidente del Gruppo archeologico capannorese e Marcello Piacenti del centro restauro Piacenti di Prato che ha recuperato il reperto archeologico.

Dopo la conclusione delle operazioni di scavo, nel 2007, il reperto è stato estratto dal manto limoso che lo rivestiva completamente grazie all’asportazione del terreno circoscritto ed una prima pulitura dello spessore di fango superficiale. Si è poi provveduto a smontare la struttura e disporla in casse di materiale permeabile (legno di abete) con segatura di essenze, senza tannino, per permettere un trasporto più sicuro in laboratorio. Dopo il trasporto nel laboratorio di restauro, le travi sono state asportate dalle casse di abete e sono state adagiate su carrelli mobili.