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Due ipotesi per curare l'acquedotto del Nottolini

Il progetto di fattibilità per consolidare le arcate terminali nord è stato approvato. Il monumento non è a rischio crollo ma va restaurato

L'assessore Bove durante un sopralluogo all'acquedotto del Nottolini

Due ipotesi di cura e il progetto di fattibilità appena licenziato dalla giunta comunale che lo ha approvato ieri: sono gli estremi dell'intervento di restauro del complesso monumentale dell'acquedotto realizzato dall'architetto Lorenzo Nottolini nella prima metà dell'Ottocento. Protagoniste le arcate terminali nord dell'acquedotto e il loro consolidamento. 

Sì ma come effettuarlo? Le indagini preliminari alla progettazione, che si sono basate sulla verifica delle deformazioni e delle lesioni delle ultime 5 campate, hanno messo in evidenza che la parte del monumento analizzata non è in pericolo di crollo, ma è comunque necessario impedire il formarsi di ulteriori lesioni o distacchi.

Le ipotesi che vengono prospettate nel progetto di fattibilità sono due: o un intervento analogo a quello fatto per le arcate sud, con grandi centine e montanti di acciaio, oppure un intervento visivamente più leggero e innovativo con montanti e cavi di acciaio e superfici protette da nastri e fogli di fibre polimeriche e barre in fibra di carbonio. Il primo intervento risulta più invasivo ma reversibile, il secondo l'opposto.

Grazie ai due lotti di lavori da 590mila euro complessivi - 188mila del Comune e 190mila della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca nell'ambito dell'Art Bonus più 212mila della Regione Toscana - si sta infatti procedendo al restauro del tempietto di San Concordio. Unicoop Firenze, in collaborazione con la sezione soci Lucca, anche tramite crowdfunding, ha contribuito con 100mila euro. Allo stesso tempo l'amministrazione comunale ha affidato le indagini tecniche per chiarire la situazione statica del tratto della parte nord, il lato verso San Concordio, delle arcate dell'acquedotto in corrispondenza con l'interruzione determinata dall'autostrada A11.

L'intervento è finanziato all'interno del Piano triennale delle opere pubbliche con 230mila euro previsti nel 2022. Adesso seguiranno le successive fasi di progettazione, da condividere con la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio. Soddisfatto l'assessore al patrimonio Gabriele Bove: "Il monumento storico costituisce un vero e proprio simbolo della città di Lucca e della Piana nel suo complesso”, ricorda.