Attualità

Su il sipario virtuale sulle note del Settecento

Si riaccende in diretta sui canali online a misura di Covid la grande musica dei concerti curati da Animando nella chiesa di Santa Maria dei Servi

Si riaccende la grande musica nella chiesa di Santa Maria dei Servi, capolavoro lucchese dall’acustica perfetta, che ospiterà nei mesi di aprile e maggio i Concerti di primavera organizzati dal centro di promozione musicale Animando all’interno della rassegnaIl Settecento musicale a Lucca, giunta alla sua settima edizione. Si parte domenica 18 aprile alle 18 con Musica inglese fra Settecento e Novecento, un percorso fra i compositori di area culturale britannica nell’arco di tre secoli.

Saranno tre gli appuntamenti introdotti dal professor Marco Mangani, musicologo e presidente del Centro studi Luigi Boccherini di Lucca, che ribadiscono l’impegno di Animando nella promozione di musica di qualità, a volte dimenticata o non eseguita da secoli, nel valorizzare giovani talenti e nel coinvolgere le orchestre di maggior spessore anche grazie al sostegno del Comune di Lucca e della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca. 

A causa delle norme per evitare la diffusione della pandemia da Covid-19 gli eventi non saranno in presenza, ma saranno visibili in diretta streaming sul canale YouTube di Animando, su quello del Comune di Lucca Live Love Lucca, sulle pagine Facebook di Animando. “La musica - commenta Paolo Citti, presidente di Animando - come ogni altra espressione artistica è stata fortemente danneggiata dalla pandemia. Gli artisti vivono un momento durissimo e l’associazione Animando ha scelto di non interrompere il proprio sostegno a questa categoria di lavoratori: i tre Concerti di Primavera ne sono un esempio". 

“Il Settecento è il secolo più prolifico dal punto di vista della storia musicale di Lucca – affermano il sindaco Alessandro Tambellini e l’assessore alla cultura Stefano Ragghianti – e questa rassegna ha il merito di aver elaborato negli anni una programmazione di alta qualità non solo dal punto di vista degli esecutori e della letteratura musicale proposta, ma anche da quello musicologico e divulgativo”.