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"Il lavoro è morto" secondo Manifatturiamo

Non è quel che si dice una ventata di ottimismo il cartello che l'associazione ha posto stamani in piazza San Michele in occasione del Primo Maggio

"Il lavoro è morto". Firmato: Manifatturiamo. Non è quel che si dice una ventata di ottimismo il cartello che l'associazione ha posto stamani in piazza San Michele in occasione del Primo Maggio ma tant'è. Gli esponenti di Manifatturiamo espongono le loro ragioni in una nota fiume dal titolo ton sur ton con lo striscione, ovvero Manifatturiamo: oggi si commemora la morte della città e del lavoro. Naturalmente, nell'articolata riflessione si incastra il futuro del complesso della Manifattura Tabacchi

"Ci ritroviamo oggi, primo maggio 2021, per lanciare un messaggio forte di ascolto, attenzione e solidarietà con le situazioni socio-economiche più fragili e precarie, con le persone e le famiglie più in difficoltà: c’è bisogno di aiuto reciproco - inizia la nota di Manifatturiamo - di coraggio e di determinazione per difendere i diritti dei lavoratori e delle lavoratrici e il futuro dei nostri giovani e della nostra città. Parliamo di lavoratori e lavoratrici, disoccupati e disoccupate, precari e precarie, ma anche degli esercenti ignorati e delle piccole attività produttive sacrificate sull’altare del profitto delle grandi catene commerciali, delle multinazionali e del commercio on line".

"In questa logica si inserisce anche il progetto della società immobiliare milanese Coima e della Fondazione Crl di accaparramento della parte sud dell’ex Manifattura Tabacchi di Lucca. Progetto che prevede la creazione di un grande centro commerciale nel cuore storico della nostra città, in collegamento con le Mura. Se non fermeremo questo progetto, fortemente voluto dall’amministrazione comunale, verrà disgregato per sempre il tradizionale tessuto economico del centro storico e numerose attività, già sofferenti a causa della crisi attuale, rischieranno la chiusura definitiva. Abbiamo più che mai bisogno di portare alla luce le vecchie e le nuove povertà e i giochi di potere sulla pelle della gente comune".

Dunque il gruppo ripercorre le varie iniziative sin qui assunte "per denunciare questo scempio". Non il solo, ad avviso di Manifatturiamo: "Anche la svendita del patrimonio pubblico, di cui l’ex Manifattura Tabacchi è un esempio a noi molto vicino, e le grandi opere inutili e dannose per l’ambiente e la salute, come il Tav in Piemonte e gli Assi Viari nella nostra Piana lucchese, sono altri esempi di prevaricazione del potere ai danni di una larga fetta di popolazione che oggi e da tempo scende in piazza a Lucca, come a Prato e in tante altre città, per far sentire la propria voce e pretendere un cambio di rotta. Le risorse per garantire un futuro equo e sostenibile a tutte e a tutti ci sono, serve la volontà politica di usarle, non nell’interesse di pochi, ma di molti".