Attualità

Nella Piana 60 malati di gioco d'azzardo

Sono i pazienti in carico al SerD, punta dell'iceberg di un fenomeno - quello della ludopatia - spesso taciuto. L'iniziativa per contrastarlo

Il sindaco Tambellini all'iniziativa contro le ludopatie

Sono circa 60 i pazienti della piana di Lucca attualmente presi in carico al SerD per gioco d'azzardo patologico, con un’età compresa tra i 17 e 70 anni, per la maggior parte socialmente e lavorativamente inseriti. Di questi solo una minoranza (1 su 10) è in carico anche per disturbo da uso di sostanze. E' l'identikit dei malati di gioco tracciato in occasione della tappa lucchese del progetto Slow Life - Slow Games della Asl Nord Ovest, in piazza San Francesco.

“Nella casistica – spiegano al SerD - i giochi più rappresentati sono le slot machine e le scommesse sportive, ma sicuramente tali numeri rappresentano solo la punta di un iceberg di un fenomeno dilagante a livello territoriale. È infatti complesso avere una reale visione della problematica, dato che la consapevolezza e l’accettazione di tale disturbo è parziale e troppo spesso tardiva. Per questo il servizio offre anche attività di consulenza ai familiari dei pazienti non disponibili ad intraprendere un percorso terapeutico, e consulenze a operatori del pubblico e privato sociale”.

Ma per contrastare il fenomeno contrapponendogli l'educazione al divertimento sano, ecco appunto Slow Life - Slow Games, progetto Asl realizzato in collaborazione di Lucca Crea che ha coinvolto numerose famiglie in un pomeriggio all’insegna di uno stile di vita corretto a cui ha concorso Slow Food unendo cibo salutare e un modo di giocare sano.

Trai banchi del mercato a Km0 hanno trovato anche posto i ludoeducatori dell'associazione Ludus in Tabula, che hanno accolto numerose persone per far loro provare i giochi da tavolo. E fra coloro che si sono seduti ai tavoli, anche il sindaco di Lucca Alessandro Tambellini: “I giochi sono una delle più straordinarie creazioni della mente umana e hanno accompagnato la storia dell'uomo", ha commentato. "Ma non deve essere il mezzo di diffusione di nuove dipendenze", ha aggiunto.

In piazza a incontrare i cittadini c’erano la dottoressa Elisa Cerrai, psichiatra responsabile del SerD della Piana di Lucca, insieme alla psichiatra Irene Piergentini e la psicologa Roberta Puri. “Il disturbo da gioco d’azzardo, la cui prevenzione, cura e trattamento è prerogativa dei servizi SerD, è entrato nei livelli essenziali di assistenza (Lea) nel 2017 – ricorda Cerrai -, ma il SerD Piana di Lucca ha iniziato ad occuparsene ben prima, già dal 2001, con un’ambulatorio dedicato nel 2015. Da sempre ci avvaliamo di un approccio multidisciplinare, con accesso al servizio diretto, senza impegnativa del medico e gratuito”.