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Eliporto, l’Asl fa ricorso al Tar

Il ricorso è contro il diniego della Conferenza dei servizi alla richiesta di autorizzazione ambientale. Diniego basato anche sulle relazioni Arpat

In particolare l'Arpat ha bocciato l'area di atterraggio perché troppo vicina alle case, scatenando anche un contenzioso tra concessionario e azienda sanitaria.

La distanza con le abitazioni è di appena 38 metri. Una distanza che non consente al Pegaso di atterrare senza creare disagi ai residenti. Nell’unica prova effettuata, la famiglia che vive nell’abitazione vicina ha visto volare via panni e altri oggetti, tra cui la cuccia del cane, come raccontato ai microfoni di Striscia la notizia.

Vista la situazione, l’eliporto non ha ricevuto il nulla osta dalla Conferenza dei servizi e dalla Provincia. Un diniego basato anche sulle relazioni di Arpat ed Enac.

L’Asl ha già aperto un contenzioso con il concessionario che si è occupato dei lavori , visto che il contratto prevedeva la messa a disposizione di una elisuperficie funzionante. Il concessionario però ha fatto ricorso al Tar contro il diniego dato dalla Conferenza dei servizi. Anche l'azienda sanitaria si è accodata a questo ricorso, sempre legato alla questione degli obblighi contrattuali. Ma oltre ad aderire a questa procedura, l'Asl ne ha promossa una autonoma al tribunale amministrativo della Toscana, con alcuni distinguo nei confronti della posizione del concessionario.

Al momento, nei casi di necessità, Pegaso atterra sugli spalti delle Mura, ma ci sono due tipi problemi: in primis la distanza dal San Luca