Attualità

Contro l'Aids a suon di clic, ma i casi montano

Provincia di Lucca, Asl e Ce.I.S progettano un sito di contrasto e informazione. Intanto nel 2020 l'Hiv incrementa i contagi del 50 per cento

La home page del sito

La lotta all'Aids si combatte anche a suon di clic. Per questo, in occasione della Giornata mondiale per la lotta alla malattia che come ogni anno ricorre il 1 dicembre, Provincia di Lucca, Asl Nord Ovest e Ce.I.S Gruppo Giovani e Comunità annunciano il loro progetto di un sito web dedicato all'Hiv. E' Ultimora-Aids.

"Con questo sito, che speriamo sia accessibile in tempi brevi – spiegano in una nota Ce.I.S., Asl e Provincia - ci piacerebbe diventare virali come il nostro nemico Aids. Aiutateci tutti a prevenire, a non discriminare, a sostenere i paesi più colpiti".

Dalla Asl Nord Ovest arrivano i dati sull'attualità della diffusione dell'Hiv nella provincia di Lucca. "Al 30 novembre 2020 - dà conto l'azienda - la struttura complessa di Malattie infettive ed epatologia dell'ospedale San Luc” di Lucca ha diagnosticato, per il territorio provinciale, 10 nuovi casi da infezione da HIV, di cui 2 notificati come casi di Aids.

“Dopo una sostanziale stabilizzazione dal 2015 al 2019 - evidenzia il dottor Michele de Gennaro della struttura di Malattie Infettive di Lucca – nel 2020 si è assistito ad un significativo incremento, pari al 50%, del numero di nuove infezioni. I dati relativi all'anno che si sta chiudendo mostrano una prevalenza del sesso maschile (60%) che ha acquisito l’infezione nella totalità dei casi mediante rapporti sessuali promiscui (omo/eterosessuali)". 

"L’età mediana dei nuovi casi - prosegue il medico - è di 50 anni e mezzo, con età più giovane nel sesso maschile (29 anni e mezzo) e più avanzata nel sesso femminile (53 anni). In particolare, in almeno tre donne l’infezione contratta per via eterosessuale risulta essere stata trasmessa inconsapevolmente da partner sieropositivi di cui non conoscevano lo stato di infezione e ciò conferma la mancata percezione del rischio ed il ritardo della diagnosi". 

"A tal proposito si conferma che nel 40% dei soggetti la malattia si è presentata in fase avanzata, per cui si è resa necessaria l’ospedalizzazione per l’insorgenza di una grave infezione associata a notevole riduzione delle difese immunitarie. Ricordiamo che è indispensabile intercettare il sommerso, che rappresenta il serbatoio che alimenta le nuove infezioni”.

Altri dati arrivano dalla Casa Famiglia Mons. Agresti a San Vito, a Lucca, gestita dal Ce.I.S. Qui nel 2020 si sono registrati 5 ingressi e 2 decessi. Attualmente si trovano in struttura 10 persone.