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"Chiusi in zona rossa" e l'estetica non ci sta

Con l'annuncio del nuovo Dpcm Draghi sulle norme anti Covid-19 i servizi alla persona si sentono fare un passo indietro. "Scelta incomprensibile"

"Chiudere anche barbieri e parrucchieri nelle zone rosse è un'ipotesi incomprensibile": lo afferma la presidente di Confartigianato Imprese Lucca Michela Fucile, dando voce a un comparto che dopo l'annuncio, ieri sera, del nuovo Dpcm Draghi sulle normative anti Covid-19 si sente fare un passo indietro. E gli operatori non ci stanno.

“Si tratta – sottolinea la presidente – di un provvedimento ingiustificato nei confronti delle imprese di acconciatura che in questi mesi hanno applicato con la massima diligenza le linee guida dettate dalle autorità sanitarie e dal governo, intensificando le già rigide misure previste dal settore sul piano igienico sanitario, e si sono riorganizzate per garantire la massima tutela della salute degli imprenditori, dei loro collaboratori e dei clienti". 

"La sospensione delle nostre attività svolte in sicurezza finirà per innescare l'impennata dell'offerta di prestazioni da parte di operatori abusivi che rappresentano il vero pericolo per la salute dei cittadini, oltre che danneggiare ulteriormente sul piano economico le aziende in regola. Senza considerare che, a fronte di ulteriori misure restrittive, gli imprenditori non possono attualmente contare su alcuna certezza per quanto riguarda gli interventi di ristoro”.

"Noi ribadiamo – prosegue Fucile - che i centri estetici sono luoghi sicuri, al pari delle attività di barbieri e parrucchieri. Il governo Draghi non ci sembra parta con il piede giusto in quanto si bloccano attività dove con gli appuntamenti dati sistematicamente ai clienti, con l'igienizzazione degli ambienti, si evitano assembramenti e si riduce il rischio di venire in contatto con il virus".

"Ci pare opportuno che Draghi ponga rimedio quanto prima a questa aberrante interpretazione - conclude la presidente - perché non abbiamo bisogno di politici che continuino a scherzare con lavoratori onesti e scrupolosi, che meritano rispetto e tutela come previsto dalla nostra Costituzione. Piuttosto le forze dell'ordine controllino gli assembramenti e chi lavora abusivamente nelle abitazioni dove le regole non vengono rispettate”.