Attualità

Capitale della cultura 2024, si parte davvero

Con l'approvazione dell'atto di indirizzo da parte della giunta comunale si apre l'iter istituzionale per la presentare la prestigiosa candidatura

Lucca Capitale italiana della cultura 2024: si parte per davvero. Sì perché con l'approvazione dell'atto di indirizzo da parte della giunta comunale, stamani, si apre l'iter istituzionale per la presentare la prestigiosa candidatura in vista della celebrazione dei due anniversari dei 100 anni dalla morte di Giacomo Puccini (2024 appunto) e della prima rappresentazione dell'opera Turandot (2026), la sua splendida incompiuta.

L'atto prevede la più ampia ricerca di collaborazioni e compartecipazioni con soggetti pubblici, privati e del terzo settore lavorando a un progetto partecipativo che si estenda a tutto il territorio limitrofo e alle istituzioni locali, a partire dai comuni già coinvolti direttamente nelle celebrazioni pucciniane, ma anche con più ampio raggio con tutta la provincia.

“Il titolo di Capitale italiana della cultura è l'occasione per il nostro sistema socio-culturale e formativo di costruire un progetto complessivo che lascerà comunque alla città e al territorio circostante una forte organizzazione e un programma integrato per i prossimi cinque anni – dichiarano il sindaco di Lucca Alessandro Tambellini e l'assessore alla cultura Stefano Ragghianti - è bene essere chiari: non è stato ancora pubblicato il bando e non sappiamo quindi nei particolari quali aspetti il ministero del beni culturali vorrà privilegiare per l'assegnazione del titolo relativo al 2024". 

"Ma siamo sicuri di una cosa, questa competizione non è una corsa di velocità né una gara a chi fa gli annunci più eclatanti – proseguono - bensì rappresenta prima di tutto la capacità di un grande territorio della Toscana nord occidentale di lavorare bene, costruire un sistema innovativo e una proposta complessiva originale, capaci di segnare la ripresa dopo la fine dell'emergenza sanitaria, utilizzando le grandi competenze e le forze locali, la partecipazione dei cittadini e delle associazioni e tutti quei soggetti presenti, che sono già proiettati su un livello nazionale e internazionale”.