Riccardo Zappa si avvarrà della collaborazione del percussionista Federico Bragaglia.
Il concerto raccoglie il meglio di una lunga e prestigiosa carriera, spaziando attraverso atmosfere folk, classiche, ambient, new age e progressive: Zappa ha iniziato la sua attività nel 1977 pubblicando l’album Celestion, diventato un importante riferimento per il moderno chitarrismo italiano; secondo un referendum indetto fra i lettori di Guitar Club, Riccardo Zappa è risultato quale migliore chitarrista acustico italiano per cinque anni consecutivi, quindi dichiarato dalla redazione non più votabile. Molte le collaborazioni, in studio o in concerto: con Gino Paoli, Fiorella Mannoia, Giorgio Gaber, Mina, Eugenio Finardi, Fausto Leali, Antonello Venditti e molti altri; Eros Ramazzotti lo ha scelto per una tournée protrattasi per più di cento concerti in tutta Europa. 21 gli album pubblicati in carriera, e una autobiografia.
Il titolo del concerto, tratto da una famosa poesia zen, non lascia dubbi circa il modo compositivo di Riccardo Zappa. Il suo strumento, a 12 corde, genera sonorità assai mutevoli e spesso inaspettate poiché lontanissime dal consueto stereotipo chitarristico. I ritmi, che attraversano momenti festosi e popolari, spingendosi fino alle radici del rock per approdare ai suoni etnici tipici delle culture mitteleuropee, sono supportati dalle percussioni di Federico Bragaglia: formatosi all’istituto Mascagni di Livorno, Bragaglia ha proseguito gli studi con Simona Focchi e Bruno Farinelli, suonando in varie location sparse per l’Italia tra cui l’auditorium Parco della Musica di Roma.