Cronaca

Giorno di follia a Lucca, omicida ha confessato

Ha ucciso per la paura di essere licenziato: questo il movente confessato ai carabinieri dall'operaio della Lucart che ha ucciso il suo caporeparto

Sodini era responsabile del settore caldaie delle cartiere Lucart di Diecimo, una frazione di Barga, e Porcari. L'omicida si chiama invece Massimo Donatini, ha 43 anni e vive a Capannori con la famiglia. Lavorava nella fabbrica di Porcari. Il gruppo Lucart conta circa un migliaio di dipendenti e non sta incontrando particolari difficoltà per colpa della crisi: pochi giorni fa è terminata una procedura di mobilità per circa 60 persone.

Secondo una prima ricostruzione del delitto, l'uomo ha sottratto al padre la pistola Glock calibro 9x21 che deteneva regolarmente in casa. E poi, ha raggiunto in auto la zona di Lucca dove abitava il suo capo, ha aspettato che scendesse in strada per recarsi al lavoro e a quel punto lo ha crivellato di colpi.

All'omicidio hanno assistito vari testimoni, compresa la moglie della vittima che, uditi i primi spari, si è affacciata alla finestra e si è trovata davanti agli occhi la scena terrificante del marito riverso a terra in un lago di sangue.

Massimo Donatini ha premeditato il delitto rubando la pistola regolarmente detenuta dal padre. Mentre la polizia arrivava sul posto per i rilievi, si è presentato al comando provinciale dei carabinieri e ha confessato. Il fratello della vittima è un poliziotto in servizio presso la questura di Lucca.