Attualità

Emergenza migranti, vertice in prefettura

Argomento principale, l'accoglienza dei profughi che continuano ad arrivare in Italia. Il prefetto ha ribadito l'importanza di garantire l'ospitalità

Vertice in prefettura del consiglio territoriale per l’immigrazione, presieduto dal prefetto Giovanna Cagliostro al quale hanno partecipato i sindaci e dei rappresentanti degli enti locali, dei rappresentanti delle associazioni del terzo settore e della Croce Rossa Italiana


Il prefetto ha ribadito l’importanza di continuare a garantire un modello di accoglienza diffusa sul territorio, così come realizzato nell’ultimo anno in provincia di Lucca, dove in undici Comuni sono presenti ed operative 26 strutture di ricezione per richiedenti asilo, per un totale di 259 migranti. Inoltre vi sono 13 stranieri tuttora ospitati presso la tensostruttura della Croce Rossa, in attesa di essere sistemati più stabilmente sul territorio.

Il prefetto ha inoltre evidenziato che il consolidamento di tale modello di ospitalità indurrà a ricorrere ad altre forme di acquisizione di immobili solo se strettamente necessario.
Il prefetto infatti, ha invitato in particolare quei Comuni che ancora non ospitano stranieri richiedenti asilo a concorrere, per quanto possibile, seppure con disponibilità limitata in ragione delle proprie possibilità, all’accoglienza dei migranti, per far sì che le realtà locali siano tutte coinvolte in modo omogeneo. Ciò, ha ribadito il Prefetto, costituisce il solo presupposto concreto e praticabile per non utilizzare misure più drastiche. I sindaci e gli amministratori locali presenti hanno condiviso l’impostazione illustrata dal prefetto, manifestando ampia disponibilità a verificare l’effettiva capacità di accoglienza rivolgendosi anche ai privati ed in concorso con le associazioni del terzo settore.

Sono stati inoltre affrontati, direttamente con gli operatori delle strutture ricettive, gli aspetti pratici della gestione degli stranieri già presenti, in particolare l’eventuale dismissione degli ospiti che hanno già ricevuto un permesso di soggiorno per protezione umanitaria, nonché le questioni relative agli accertamenti sanitari e alle misure di profilassi. Da parte della questura sono state fornite indicazioni in ordine al primo riconoscimento ed identificazione dello straniero finalizzato all’inserimento nella procedura per il regolare soggiorno in Italia.