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Due milioni per la casa confiscata alla mafia

I fondi arriveranno dal Pnrr e serviranno a demolire e ricostruire l'edificio che sarà quindi restituito alla collettività come bene pubblico

L'edificio

Sarà demolita e ricostruita, per essere restituita alla comunità come bene pubblico, la casa di via Puccini a Spianate confiscata nel 2003 alla ‘ndrangheta. L’amministrazione comunale ha infatti ottenuto dal governo 2 milioni di euro grazie al bando per la rigenerazione urbana nell'ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr).

La casa di via Puccini si presenta come una villetta a tre piani con mansarda, garage e ampio terreno. L'immobile è entrato in possesso del patrimonio comunale nel 2003 per finalità sociali-istituzionali e in particolare per essere adibito ad alloggi di edilizia residenziale pubblica. La confisca è stata disposta contro un soggetto accusato di crimini legati alla criminalità organizzata, condannato in via definitiva. 

Nel 2010 la casa è stata definitivamente ripresa dal Comune nelle condizioni attuali: cioè completamente distrutta al suo interno, dopo 7 anni durante i quali il fabbricato era stato affittato agli stessi verso cui era stata disposta la confisca.

“Finalmente possiamo intervenire su quello che rappresenta una ferita aperta per la nostra comunità: la casa confiscata alla ‘ndrangheta, nel cuore di Spianate", esulta il sindaco Sara D'Ambrosio ricordando che i fondi andranno spesi entro il 2026 come previsto per i finanziamenti Pnrr.

“Abbiamo partecipato al bando di rigenerazione urbana - aggiunge l’assessore alla progettazione del territorio e all’attuazione del Pnrr, Daniel Toci - proponendo un progetto di sostituzione edilizia: questo ci permetterà di demolire e ricostruire l’immobile, aumentandone anche le volumetrie in conformità con il regolamento urbanistico, e prevedendo soluzioni a basso impatto ambientale".