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Cronaca venerdì 15 maggio 2015 ore 13:28

Truffe online, arrestati due coniugi lucchesi

Le fiamme gialle di Lucca hanno arrestato i due amministratori della ditta. Avrebbero raggirato oltre 800 persone per circa 540mila euro



LUCCA — I due coniugi sono finiti agli arresti domiciliari con l'accusa di bancarotta fraudolenta in seguito al fallimento della ditta da loro amministrata, l'Italia digital di Lucca, specializzata nella commercializzazione sul web di materiale informatico e coinvolta in una truffa di vendite online di cui sarebbero rimaste vittime

La procura lucchese ha aperto l'inchiesta in seguito alle querele per le truffe: 670 quelle arrivate per un raggiro calcolato finora in 540mila euro. Tutto ha avuto inizio nel dicembre 2014, in concomitanza delle festività natalizie: alle fiamme gialle erano arrivate numerose telefonate da tutta Italia per segnalare una truffa online perpetrata dall'Italia digital. La ditta, che commercializzava materiale informatico su 7 siti web proprietari, aveva "improvvisamente cessato di spedire la merce ai vari clienti, scusandosi con una mail in cui si spiegava che, causa crisi, era "sopravvenuta una grave complicazione economica" e che l'azienda non era in grado di fornire i prodotti ordinati nè di rimborsarne il pagamento: "Al riguardo stiamo chiudendo purtroppo la ditta e probabilmente chiederemo un concordato - si legge nella mail inviata ai clienti - Siamo dispiaciuti di quanto accaduto, ovviamente se lei ritiene che sia giusto faccia i passi che crede opportuni". 

In seguito è stato poi chiesto il fallimento della ditta e anche verificato che i clienti truffati erano oltre 800. Da ulteriori accertamenti, eseguiti a seguito della dichiarazione di fallimento, è poi emerso che gli amministratori avevano "svuotato di liquidità le casse aziendali, appropriandosi del denaro: solo tra l'1 novembre ed il 19 dicembre 2014 la società ha incamerato bonifici da parte di clienti per oltre 760.400 euro. Con i soldi truffati ed il prosciugamento dei conti aziendali" la coppia, per le fiamme gialle, "ha acquistato un appartamento, un'auto, estinto prestiti personali, prelevato denaro contante allo sportello oltre ad aver 'girato' ingenti somme su altri conti correnti". 

Le indagini hanno comunque consentito di sottoporre a sequestro circa 140mila euro sui conti correnti bancari e postali degli indagati, un contratto di compravendita di un immobile del valore di circa 210mila euro, e un'auto del valore di circa 20mila euro.


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