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Attualità mercoledì 15 aprile 2015 ore 12:57

​Marmo: l’export dei lavorati cresce nei distretti

Nel 2014 il comprensorio apuo-versiliese primo per valore delle vendite all’estero dei lavorat per un valore di 481 milioni di euro



MASSA CARRARA — L’export del settore lapideo italiano ha mantenuto, anche nel 2014, un trend positivo che lo colloca fra i comparti industriali più interessanti grazie anche al valore aggiunto dei prodotti lavorati partendo soprattutto dai materiali locali che rappresentano la caratteristica dei singoli distretti. L’Ufficio Studi di Internazionale Marmi e Macchine Carrara ha raccolto e elaborato le statistiche relative all’export di marmi lavorati delle singole aree per confrontare le performances e comprendere come i distretti locali hanno reagito alla crisi e con quali strumenti affrontano i mercati internazionali.

Nel 2014 il settore lapideo italiano ha esportato 1,6 milioni di tonnellate di lavorati in pietra naturale per un valore complessivo di 1,5 miliardi di euro con un calo delle quantità del -3% rispetto al 2013 ma con un +0,5% di aumento nei valori.

Si conferma come primo distretto per valore dell’export di lavorati il comprensorio lapideo apuo-versiliese che comprende le province di Massa Carrara, Lucca, Spezia e che nel 2014 ha inviato all’estero lavorati per un valore di 481 milioni di euro, con una crescita di +0,9% rispetto al 2013. Il distretto veneto (province di Verona, Padova, Vicenza) si colloca in seconda posizione con 475,4 milioni e una crescita rispetto all’anno precedente del +0,7%.

I numeri confermano il sorpasso che si è verificato nel 2013 da parte del comprensorio tosco-ligure in termini di valore dell’export di lavorati aumentando la forbice fra i due territori. Analizzando invece le singole province quella di Verona si conferma in prima posizione nazionale con un export stazionario di 390,5 milioni mentre Massa-Carrara, ancora in seconda posizione, ha esportato per quasi 339 milioni di euro e una crescita del +3% rispetto al 2013. Continua il trend negativo (-4,5%) per l’export di lavorati (in particolare del granito) della provincia di Lucca che comunque tocca i 129 milioni, mentre aumenta con una percentuale molto interessante (+6,4%) quello della provincia di Vicenza che tocca i 74,5 milioni

l primo mercato di destinazione per il lavorato apuo-versiliese resta il Nord America con gli USA che nel 2014 hanno importato lavorati dalla Toscana lavorati per 180,4 milioni di euro che rappresenta una quota del 37,5% del totale di lavorati esportato dal comprensorio, con una crescita nei valori pari a +1%.

Gli USA sono il primo paese di destinazione anche per il lavorato veneto con 116,3 milioni. Ma anche la Germania ha assorbito lavorati dal distretto veronese per 105,4 milioni. Entrambi i mercati risultano in crescita per le aziende venete (+9,5% per gli USA e +4% per la Germania).

Sono numeri che confermano la capacità delle aziende italiane di essere competitive sui mercati più importanti dove i partner commerciali scelgono qualità e competenze oltre che materiali ben conosciuti e di valore elevato - commenta il presidente di IMM Carrara Fabio Felici – e il trend è evidente da alcuni anni. L’area toscana è favorita dalla disponibilità del marmo bianco che è materiale principe nelle finiture di qualità e le aziende avranno la possibilità di implementare i loro rapporti commerciali prendendo parte agli incontri Business-to-Business che terranno dal 18 al 21 giugno nell’ambito di CarraraMarmotec EXPO edition per la quale stiamo lavorando per organizzare eventi che metteranno in relazione gli architetti con le imprese per rendere ancora più solido e strutturato il rapporto fra progettazione e produzione”.

Dalle statistiche elaborate dall’ufficio studi di IMM Carrara emerge un calo nell’import di lavorati sia per il comprensorio apuo-versiliese sia per quello veneto anche se, date le caratteristiche produttive di entrambi, si tratta di quantità e valori non particolarmente elevati.

l distretto apuo-versiliese, infatti, ha importato lavorati per un valore di 14,7 milioni, in calo rispetto ai 17,7 milioni del 2013 mentre quello veneto ha importato lavorati per 25,2 milioni mentre nel 2013 erano stati 26,4. Se la tendenza dell’import di lavorati è in contrazione aumenta invece il valore delle importazioni di grezzo a dimostrazione di un incremento degli ordini per materiali di valore e qualità. È una notizia positiva per la filiera del lapideo che ricomincia a investire su mercati di nicchia che richiedono prodotti ad altissimo valore aggiunto che possono soddisfare solo maestranze e aziende di eccellenza.


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