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Attualità mercoledì 24 marzo 2021 ore 09:33

"Quartieri social, dicono verde ma fanno cemento"

lo striscione in san concordio

Il gruppo Manifatturiamo contesta sotto il profilo ambientale il progetto di riqualificazione del Comune per la zona di San Concordio



LUCCA — "A San Concordio coi Quartieri Social in Comune dicono verde ma poi colano cemento": questa la protesta con cui il gruppo di cittadini di Manifatturiamo contesta, sotto il profilo ambientale, il progetto di riqualificazione con cui l'amministrazione comunale sta intervenendo in particolare sulla zona di San Concordio "senza tener conto dei suggerimenti e della contrarietà degli abitanti del quartiere", sottolineano da Manifatturiamo.

Ed ecco su cosa vertono le critiche: "Per ricavare qualche parcheggio in più è stata fortemente ridotta la grande aiuola di piazzale Aldo Moro e sono stati abbattuti alberi sani. Si prospettano nuovi abbattimenti di alberi al parco della Montagnola, un piccolo e prezioso bosco urbano ricco di biodiversità, per far posto ad una galleria coperta che dovrebbe collegare piazzale Aldo Moro con la zona umida deI Chiariti vicino all’Esselunga, passando per i campi: un’altra colata di cemento irreversibile, suolo perso per sempre, una strada larga 4 metri e lunga 300 coperta da una tettoia in acciaio: che senso ha? Il terreno libero immagazzina la CO2, drena l’acqua, la conserva ed alimenta il verde, se il suolo è cementificato l’acqua non può defluire e intasa le condutture, provocando allagamenti: vedere per credere".

Poi c'è il parco Sahrawi, su cui sono stati ultimati poche settimane fa vari interventi: "Nella traversa 1 di via della Formica - considera Manifatturiamo - è stato già cementificato in modo definitivo con colate di cemento che ne hanno coperto 1.500 metri quadri su 4.800, distruggendo una piccola area umida e un laghetto naturale che si creava spontaneamente in una depressione del terreno. Inoltre, senza alcuna lungimiranza, i giochi in legno sono stati sostituiti con giochi di metallo e materiali sintetici e posti su suolo pavimentato a tutto sole: sarà impossibile portarci i bambini con le alte temperature estive".

Ad avviso del comitato non va neppure il progetto di costruire "una nuova scuola in un parco di via Nottolini, a circa 300 metri dalla scuola di Sorbano e a neanche un chilometro dal grande plesso di San Concordio. Serve davvero una scuola nuova in questo quartiere? Ulteriore cementificazione in un parco pubblico, ancora consumo di suolo e riduzione del verde".

"Lo scempio maggiore però è quello che si sta perpetrando nell’area ex Gesam, sempre a San Concordio. Su un’area di 3.600 metri quadri ne verranno occupati 2.400 con un parcheggio seminterrato e con un edificio alto 16 metri, più alto dei palazzi Iffi, e altri 1.000 metri quadrati saranno occupati da strade, piazze pavimentate, scale, scivoli e rampe per il parcheggio e vasconi di cemento. L’unico verde presente sarà costituito da arbusti e alberelli che non verranno piantati in terra ma in grandi vasche di cemento. La chiamano Piazza coperta: in questo modo i resti dell’antico porto della Formica e del vecchio gasdotto verranno persi per sempre".

C'è anche il momento propositivo: "Ristrutturare un bell’edificio già esistente, il Chiesone, bene di proprietà comunale e vincolato come bene architettonico, destinandolo ad attività culturali e sociali per il quartiere. Inoltre sarebbe opportuno salvaguardare e valorizzare i resti archeologici presenti nell’area e dedicare a verde il restante terreno. Vogliamo un parco per mitigare le alte temperature e purificare l’aria inquinata, un altro polmone verde per la nostra città e soprattutto per il quartiere che è uno dei più densamente popolati, strozzato dal traffico, con problemi idrogeologici, dove si calano dall’alto progetti faraonici, però non si trova la maniera di installare le pensiline alle fermate degli autobus, nonostante anni di inutili richieste".


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