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Attualità sabato 06 febbraio 2021 ore 17:04

"Manifattura avanti con funzioni integrate"

Ex Manifattura di Lucca

Il sindaco espone gli indirizzi per il complesso, valutando porzioni sud e nord in ottica sistemica anche rispetto al contesto urbanistico



LUCCA — "Mi sono chiesto, ho chiesto alla mia maggioranza, quale sia l’interesse precipuo della città. Abbiamo condiviso il fatto che dobbiamo restituire a questa parte di Lucca la dimensione che è propria della realtà urbana articolata in funzioni integrate fra loro. Questa è la vera prospettiva utile per la città": così decide il Comune di Lucca sul futuro della Manifattura, in particolare sulla parte sud per la quale ieri è arrivata sui tavoli della giunta l’integrazione alla proposta Coima - Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca presentata il 25 novembre scorso.

L'indirizzo è stato espresso dal sindaco Alessandro Tambellini nel corso di una conferenza stampa in cui ha ripercorso iter e angolazioni del dibattito di cui il complesso è stato protagonista. Il primo cittadino mette le mani avanti: "C’è chi dice che abbiamo cambiato idea e ci siamo corretti grazie alle sue accuse, ai suoi strepiti e allarmi. A sentire queste rivendicazioni mi viene in mente una vecchia novella lucchese: una mosca che si era posata sul corno del bove che lavorava in un campo; a chi le chiedeva cosa facesse rispondeva 'Ariamo!' L’amministrazione si è fatta carico del peso enorme delle responsabilità per vagliare questa proposta così complessa". 

"Abbiamo avuto bisogno di fermarci spesso per comprendere bene, approfondire, abbiamo avuto bisogno di studiare in silenzio. L’istituzione ha un suo comportamento - ammonisce Tambellini - non può anticipare decisioni, parla con gli atti e può avere necessità di utilizzare la riservatezza. Abbiamo una grande occasione che risponde alle esigenze di Lucca, faremo il possibile per realizzarla".

Le integrazioni giunte dai proponenti Coima e Fcrl non sono ancora state soppesate dall'amministrazione che aveva posto nei giorni scorsi tre pregiudiziali (per approfondire, vedi articolo sotto): niente rischi di realizzazione per il progetto, garanzie su piano attuativo e realizzazione degli interventi, stralcio delle due aree di parcheggio o rimodulazione del piano finanziario nei limiti consentiti a un ente pubblico, che significa che al Comune può essere corrisposto anche un canone adeguato alle norme di legge.

"Se verificheremo che queste condizioni sono state accolte, andremo avanti. Si passerà alla valutazione di fattibilità, che non riguarda i lavori di restauro ma il progetto di finanza concentrato principalmente sui parcheggi. Sarà quindi attivata Conferenza dei servizi e se la valutazione sarà positiva, dopo un passaggio in Consiglio comunale, si andrà a gara. Alla gara sarà invitato il proponente che sulle eventuali modifiche possibili apportate da altri eventi avrà un diritto di prelazione", scandisce Tambellini.

Il sindaco vuol guardare al progetto Manifattura in ottica sistemica tra nord e sud, coi due complessi in dialogo sia tra loro che con il contesto urbanistico quanto all'organizzazione delle funzioni. Parcheggi, abitazioni, uffici comunali, spazi culturali e di formazione, archivi e via allocando nell'area della Manifattura per sollevare altri spazi cittadini da finalizzazioni che a fine corsa si troverebbero duplicate. L'esempio che fa il sindaco è la possibilità ad esempio di liberare la piazzetta di Sant'Alessandro.

"Tornando alla proposta Coima-Fcrl - prosegue Tambellini - voglio mettere in evidenza che quando si parla di vendita a privati ci si riferisce a un fondo partecipato in parte predominante dalla Fondazione Crl. La stessa istituzione che ha recuperato il complesso del San Francesco, le Mura e che sostiene attività sociali economiche e culturali di tutto il territorio. La Fondazione può intervenire con contribuiti o con il suo patrimonio finanziario, che è quello che genera ogni anno gli utili che permettono la distribuzione dei contributi". 

"Per un’operazione così grande - sottolinea il sindaco - impegnerà il suo patrimonio. Un intervento di 60 milioni di euro in cambio di una giusta redditività è del tutto legittimo, se vogliamo non intaccare la ricchezza messa da parte con i risparmi dei lucchesi dal 1835 alla fine del secolo scorso e se vogliamo che questa nostra fondazione bancaria prosegua a sostenere il nostro territorio. Il Comune del resto non è in grado di sostenere da solo il recupero di tutta la Manifattura: non è tanto restaurare gli edifici - evidenzia Tambellini - quanto gestirli e mantenerli perché mantenere significa gravare sulle spese correnti, e proprio su questo fronte gli enti locali sono in maggiore difficoltà in Italia".


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