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Attualità lunedì 07 settembre 2015 ore 13:37

Il sindaco Luca Menesini attacca Poste

"Chiusura degli uffici inopportuna,chiederemo i danni", ha detto il primo cittadino di Capannori. "Poste avrebbe potuto stoppare la chiusura"



CAPANNORI — Non ci sta il sindaco Luca Menesini a vedere chiusi gli uffici postali di San Ginese, Vorno, Lappato e San Colombano dopo la sentenza del Tar che sospende la chiusura degli stessi perché non concertata con gli enti locali e quindi ha già incaricato i legali di completare l'iter del ricorso (i termini scadono il 30 settembre) aggiungendo un'eventuale richiesta danni.

"Se ci sono gli estremi - ha detto il sindaco di Capannori - ci faremo risarcire dei giorni impropri di chiusura. Poste ha scelto la strada burocratica, ovvero lasciate aperti solo gli uffici in Toscana che sono oggetto della sospensiva, quando la sentenza del Tar dà un messaggio chiaro: se si toccano i servizi essenziali, bisogna concordare tempi e modi con i territori interessati. Il nostro Comune non è fra quelli già oggetti di sospensiva perché l'iter di consegna pratiche è ancora in corso, ma si tratta di una formalità. Ancora una volta Poste ha perso un'occasione per dimostrare attenzione verso i cittadini e dare un segnale di dialogo".


Per Menesini, infatti, Poste avrebbe potuto stoppare la chiusura di tutti quegli uffici in Toscana che sono a rischio, di cui quattro a Capannori, e avviare il percorso di concertazione con sindaci, poiché trattandosi di servizi essenziali soprattutto nei paesi collinari è opportuno che l'operazione di razionalizzazione che Poste vuole realizzare sia commisurata alle necessità delle persone e dei luoghi.


"Non si può agire con l'accetta quando si parla di servizi alla persona - ha aggiunto il sindaco Menesini -. Poste fa un ragionamento di bilancio, noi di qualità della vita dei cittadini. Questi due aspetti devono trovare una sintesi. E comunque, l'aspetto qualità della vita dei cittadini è il più importante. Per questo l'intera amministrazione sta lottando fin dall'inizio perché questa scelta scellerata sia fermata. Le decisioni calate dall'alto non portano da nessuna parte. Per i giorni di chiusura degli uffici a Capannori, se ci sono gli estremi, chiediamo il risarcimento. Intanto invitiamo di nuovo Poste a sedersi al tavolo con noi, Anci e Uncem per trovare una soluzione in linea con le esigenze dei cittadini e dei territori. I Comuni faranno la loro parte ma Poste deve smetterla di avere un atteggiamento di chiusura verso la nostra voce. Gli uffici postali sono servizi essenziali e come tali vanno trattati. Da Capannori il messaggio è chiaro e questo ripeteremo a oltranza. Qualsiasi decisione in merito deve essere condivisa e ponderata con il territorio".


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